Addio Armando Cesini, pioniere di Tavernelle: il suo negozio era un'istituzione dal 1953

Addio Armando Cesini, pioniere di Tavernelle: il suo negozio era un'istituzione dal 1953
Addio Armando Cesini, pioniere di Tavernelle: il suo negozio era un'istituzione dal 1953
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 05:35

ANCONA - A Tavernelle non era un semplice commerciante: era un’istituzione. Uno dei primi ad aver aperto un negozio nel quartiere. Un simbolo di continuità, resistenza e tenacia, ma anche un esempio di flessibilità perché sapeva declinare la sua offerta produttiva alle esigenze del mercato. La città piange Armando Cesini, storico commerciante di Tavernelle: aveva 85 anni, da due lottava con coraggio contro un male terribile che ha consumato il fisico, ma non ha saputo scalfire il suo carattere risoluto e buono. Si è spento lunedì sera all’hospice di Loreto. 

 

Il ricordo 

«Papà aveva una scorza dura, era un uomo burbero fuori quanto solare e gentile dentro: un vero anconetano», ricorda Katia, una delle due figlie di Cesini che insieme alla sorella Maila gestisce il negozio di oggettistica per la casa “Il Ya” in via Tavernelle. «Papà ci aveva aiutate ad aprirlo. All’inizio doveva essere un hobby perché lavoravamo nella sua ditta, io come progettista, mia sorella in contabilità. Ma poi il negozio è diventato la nostra ragione di vita». Cesini, nativo di Varano - dove era molto conosciuto e stimato anche perché è stato tra i primi a sponsorizzare le iniziative e gli eventi organizzati nella frazione - cominciò a lavorare da giovanissimo. All’inizio svolgeva piccole manutenzioni al cimitero di Tavernelle, ma poi si mise subito in proprio, mostrando una spiccata vena imprenditoriale.
Fondò una società (a cui diede il suo stesso nome) che nel tempo ha sperimentato una crescita costante, arrivando a contare fino a trenta dipendenti.

La sede? A Tavernelle, ovviamente. Qui Cesini gestiva la sua attività specializzata nella vendita di materiale elettrico e nell’installazione di impianti. Un uomo amato da tutti nel quartiere. «Benché non potesse bere caffè per motivi di salute - ricorda la figlia Katia - aveva comprato una macchinetta per offrirlo ogni mattina ai commercianti della zona. Si spendeva sempre per gli altri, era un generoso e si faceva voler bene anche così». Armando, vedovo dal 2004 della moglie Franca, oltre alle due figlie lascia tre nipoti. I funerali si terranno oggi alle 15,30 nella chiesa del Pozzetto, a Tavernelle, il “suo” quartiere. 

 

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