Ancona, i locali sono ancora alle corde niente barman e camerieri: «Di sera non lavora nessuno»

Ancona, i locali sono ancora alle corde niente barman e camerieri: «Di sera non lavora nessuno»
Ancona, i locali sono ancora alle corde niente barman e camerieri: «Di sera non lavora nessuno»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:30

ANCONA Manca poco più di un mese all’apertura delle attività stagionali. E torna il dramma della ricerca del personale. Basta fare due passi lungo la costa e di nuovo campeggiano gli annunci affissi in bella mostra sulla porta d’ingresso. In particolare nel settore della ristorazione pare che ci sia una vera e propria emorragia. Camerieri e barman introvabili. I cuochi, quei pochi che ci sono, valgono oro. E chi ce l’ha se li tiene stretti.

 
Il grande gelo 

La grande fuga dal settore getta nel panico gli imprenditori che cercano di correre ai ripari: chi prevede di ridurre il numero dei coperti e chi, invece, di attuare una stretta sul ventaglio dei servizi offerti.

All’appello manca la fascia d’età che va dai 20 ai 35 anni. Mentre si riaffacciano in massa i minorenni, ma possono lavorare solo fino alle 22. Nei bar e nei ristoranti serve come l’aria chi copre i turni serali. Oppure c’è una grossa offerta da parte degli over 50, ma sorge un altro problema: sono in gran parte persone che vengono da altri percorsi e hanno bisogno di ricollocarsi. 

Turni maledetti

«Chiunque viene a presentare il curriculum mette subito in chiaro una cosa: niente turno serale» spiega Michele Zannini, titolare del Caffè Giuliani e neo presidente Confcommercio delegazione di Ancona. I più elastici, paradossalmente, sono i minorenni. «Quest’anno sono arrivate una valanga di offerte da parte dei più giovani - continua Zannini - ma la legge prevede che non possano lavorare dopo le 22». Quindi resta un problema enorme: il buco delle ore serali. Per compensare, i titolari delle attività dovranno ingegnarsi in un tetris incredibile utilizzando al meglio il personale a disposizione. Altrimenti non resta che ridurre le sedute in sala, in modo da non sovraccaricare troppo i camerieri. «Se non si inverte il trend sarà un bel guaio - afferma lo chef Elis Marchetti, gestore del ristorante del Conero Golf Club -. Sabato ho una prenotazione di un gruppo numeroso per un compleanno, ho dovuto parlare col mio staff per capire quanti altri posti mettere a disposizione della sala. Se il problema c’è adesso, figuriamoci nel pieno della stagione». Quindi: da una parte la grande offerta di lavoro da parte dei minorenni, ma con tutti i limiti del caso. In mezzo il vuoto della fascia che realmente farebbe comodo ai ristoratori, ovvero i giovani dai 20 ai 35 anni con un minimo di esperienza. E dall’altra l’arrembaggio degli over 50, senza background alle spalle, ma con una forte necessità di lavorare. 

La ricerca

«Sto cercando personale in sala e in cucina - racconta Samuele Bandiera, gestore del ristorante Da Eugenio a Numana - di 5 curriculum ricevuti solo uno si è presentato al colloquio. E per la cucina è arrivato un signore di 61 anni, l’unico che ha mostrato la volontà di fare sacrifici». Per gli imprenditori del comparto della ristorazione un tema fondamentale da affrontare è quello del dialogo tra associazioni di categoria e istituti alberghieri, per creare un ponte utile all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. «Il modo migliore è favorire gli apprendistati per gli studenti - afferma Alessandro Impoco, preside dell’istituto alberghiero Panzini di Senigallia - così da agevolare un rapporto diretto con le imprese attraverso il filtro delle associazioni di categoria».

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