Lavatrici e iPhone nella spesa a scrocco: disabile raggirato, in quattro a processo ad Ancona

Lavatrici e iPhone nella spesa a scrocco: disabile raggirato, in quattro a processo
Lavatrici e iPhone nella spesa a scrocco: disabile raggirato, in quattro a processo
di Federica Serfilippi
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Venerdì 16 Giugno 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 10:29

ANCONA L’avrebbero avvicinato come un amico, carpendo la sua fiducia, per poi tendergli la trappola: «Compra l’iPhone, lo teniamo noi. Cerchiamo di rivenderlo e poi ti ridiamo i soldi». Per la procura sarebbe stato questo lo schema messo in atto da un gruppetto di quattro amici nei confronti di un 60enne affetto da problemi psichici. 


Ieri, il gup Alberto Pallucchini ha rinviato a giudizio il quartetto con l’accusa di circonvenzione di incapace.

Per gli imputati, anconetani di età compresa tra i 24 e i 35 anni, il processo inizierà l’11 gennaio 2023. Su tre di loro pesa la recidiva. I fatti si sono svolti tra novembre e dicembre 2020, terminati dopo la denuncia sporta da un familiare della vittima ai carabinieri della stazione delle Brecce Bianche, che avevano subito avviato le indagini per cercare di stanare i presunti responsabili della truffa. 


La ricostruzione


In qualche modo, i quattro - con tempistiche diverse - erano riusciti ad avvicinare il 60enne. Per la procura, sapevano che la vittima aveva dei problemi, tanto da essere invalido civile al 100%. Avrebbero dunque approfittato dei suoi problemi per indurlo in errore, circuirlo e truffarlo. La procura contesta per ben sei capi d’imputazione relativi agli acquisiti esercitati dal 60enne su, questo dice l’accusa, induzione della banda. Le accuse Nello specifico, in solo due giorni la vittima aveva comprato prodotti accendo finanziamenti per 2.500 euro. Nel carrello erano stati messi due condizionatori, uno smartphone, una lavatrice e un’asciugatrice. 


La promessa


Tutti i prodotti sarebbero stati comprati con la promessa di rivenderli e incassare soldi in contanti. Denaro che la vittima non avrebbe mai visto. Come non avrebbe mai visto i prodotti acquistati, per la procura finiti nelle mani degli imputati. Successivamente, il 60enne era stato spinto a compare due iPhone, altrettanti smartphone di brand diversi e 4 sim card. Tutte le transazioni con finanziamento sarebbero state eseguite nei negozi di telefonia e nelle grandi catene commerciali, per un importo complessivo di poco superiore ai 5mila euro. Alla fine, era stato un familiare della vittima ad accorgersi del tranello, allertando così i carabinieri della stazione delle Brecce Bianche. 


Il precedente


Dopo aver avviato le indagini i militari avevano stretto il cerchio attorno al quartetto, conoscendo già parte dei membri per una precedente inchiesta per circonvenzione di incapace che aveva coinvolti dei ragazzi con deficit cognitivi. Il 60enne, con il suo tutore, si è costituto parte civile con l’avvocato Francesco Scaloni. I quattro sono difesi dagli avvocati Fabrizio La Rocca, Giuliano Natalucci, Milo Sabatini e Giuditta Pierella. Non hanno scelto riti alternativi convinti di poter smontare le accuse nel corso del dibattimento.

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