Lanterna rossa off limits, ora rischia di chiudere per sempre. Il comandante del porto: «Il molo è pericoloso»

La Lanterna rossa rischia una chiusura a oltranza
La Lanterna rossa rischia una chiusura a oltranza
di Stefano Rispoli
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Giovedì 27 Maggio 2021, 08:15

ANCONA - Il giallo della Lanterna rossa non è un gioco di parole, ma un caso dai risvolti imprevedibili. Si è mossa anche la Procura per far luce con un fascicolo esplorativo - dunque, senza indagati né ipotesi di reato - sulle motivazioni per cui questo luogo del cuore sia off limits da 7 mesi esatti. Fino a che punto c’entrano il Covid e il progetto di demolizione di parte del molo Nord? Cessata l’emergenza sanitaria, la passeggiata mozzafiato tornerà accessibile? 

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Domande senza risposta, per ora. Al di là dell’inchiesta giudiziaria, nessuno sa esattamente cosa succederà quando il capoluogo tornerà in zona bianca. La certezza è che il divieto d’accesso, stabilito dall’ordinanza 82 del 26 ottobre 2020 firmata dal presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri e giustificato dall’emergenza Covid e dal fatto che «la costante presenza di persone negli spazi del molo Nord del porto di Ancona, data la loro ristrettezza, costituisce di fatto motivo di assembramento», resterà in vigore «fino a diversa disposizione». Logica vuole che il provvedimento dovrebbe permanere fino al termine dello stato d’emergenza, fissato dal Consiglio dei Ministri al 31 luglio, o comunque fino al ritorno del capoluogo in zona bianca. Almeno questo è l’auspicio dell’assessore Ida Simonella, che chiarisce: «L’ordinanza di chiusura è legata alle condizioni di sicurezza da garantire nella fase di pandemia e sicuramente l’Adsp avrà valutato accuratamente anche con gli organi competenti. Con la fine dell’emergenza pandemica terminerà l’efficacia dell’ordinanza - spiega -. L’auspicio è di tornare a rivivere quello spazio a cui tutti i cittadini sono legati. È parte del vissuto della città. Naturalmente le valutazioni sulla sicurezza in generale sono in capo ad autorità competenti in porto. Quella va garantita, speriamo si trovi una quadra, soluzioni che concilino sicurezza e vivibilità, come fatto in questi anni». L’ipotesi: consentire il passaggio ai pedoni al molo Nord solo quando non è previsto il passaggio di navi.
Ma non è solo questione di Covid.

Il rischio è che la Lanterna rossa resti chiusa a oltranza per ragioni di sicurezza. «Personalmente la ritengo pericolosa: il porto di Ancona è l’unico in Italia in cui si passeggia su un molo foraneo» dice il contrammiraglio Enrico Moretti, comandante del porto. Una valutazione che non lascia intravedere spiragli di riapertura, alla luce anche dello “Studio di navigabilità nel nuovo porto di Ancona, ad opere di sopraflutto completate, con e senza demolizione di 100 metri del molo nord” redatto dal Cetena di Genova nel 2013, secondo cui le manovre delle navi «risultano più impegnative (traiettoria a zig-zag molto accentuata), essendo necessario utilizzare maggiormente macchina, timoni ed eventualmente rimorchiatori; nel caso invece di molo Nord demolito di 100 m, la manovra è più fluida e l’utilizzo della macchina e timone è meno esasperato». Di qui il progetto di demolizione, con arretramento della Lanterna rossa, a cui lavora il Provveditorato alle opere pubbliche: i tempi si sono allungati per una serie di impreviste criticità, come lo smaltimento di detriti di demolizione, che hanno fatto lievitare i costi previsti a 11 milioni. «Cosa succederà in zona bianca? Deciderà l’Autorità portuale - risponde Moretti - ma ritengo pericoloso l’accesso delle persone al molo Nord: bisogna sempre prevedere gli imprevisti, come l’avaria di una nave o un errore umano, con tutte le conseguenze del caso». Pesa nella valutazione la tragedia del 2013 a Genova, con la morte di 9 persone travolte dal crollo della torre dei piloti dopo l’impatto con una motonave Jolly Nero: in 7 sono stati condannati, tra cui l’ex comandante della Capitaneria di Genova. 

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