Ancona, l’asfalto a pezzi dell’Asse
si vede anche dal satellite di Google

L'immagine tratta da Google Earth
L'immagine tratta da Google Earth
di Massimiliano Petrilli
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Domenica 18 Giugno 2017, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 13:13
ANCONA - Le buche e l’asfalto a pezzi sono visibili anche dal satellite. Le immagini di Google Earth fotografano le pessime condizioni dell’Asse nord sud, nella top ten delle strade più disastrate e pericolose del capoluogo. Tra buche, incidenti anche mortali, asfalto e gallerie a pezzi. A ribadirlo venerdì il crollo di calcinacci e calcestruzzo dalla volta del tunnel di Brecce Bianche. Il secondo in quattro mesi. 

L’ennesimo campanello d’allarme per una bretella fondamentale per la mobilità di Ancona, capace di drenare ogni giorno migliaia di auto dalla viabilità ordinaria. Ma di trasformarsi in un incubo. Come quello vissuto dagli automobilisti, in colonna anche per 40 minuti, quando i tecnici del Comune hanno deciso di chiudere la galleria Baldi per metterla in sicurezza. Con il traffico deviato verso il quartiere di Brecce Bianche che ha dovuto sopportare la mole di auto prima smaltita dall’Asse. Quella bretella divenuta l’ultima via a scorrimento veloce a causa della chiusura per lavori della sopraelevata che collega la Baraccola all’ingresso dell’autostrada. 

Due anni di lavori per sistemare decine di giunti nel tratto Tavernelle-via Bocconi non sono bastati a mettere completamente in sicurezza le carreggiata da cinque chilometri che uniscono il centro città alla periferia. Una sorta di via crucis per sospensione e pneumatici, percorsa ogni giorno da miglia di pendolari e da chi vuol spostarsi velocemente da un punto all’altro del capoluogo. Ma la velocità deve fare i conti con i rischi del tracciato. Un asfalto così sconnesso da indurre il Comune a ridurre il limite di percorrenza da 70 a 50 km. Tranne i tratti precedenti le postazioni degli autovelox fissi dove il limite risale a 70. Spesso ignorato dagli automobilisti, come dimostra la pioggia di multe elevate automaticamente dalle postazioni.

Oltre settemila lo scorso anno, in particolare in direzione Baraccola all’uscita della galleria Brecce Bianche. Il tunnel gemello dove venerdì pomeriggio si è verificato il distacco di intonaco e detriti dalla volta della galleria. Il secondo episodio dopo quello registrato a febbraio quando un pezzo di calcestruzzo colpì un furgoncino sotto la galleria Baldì nella corsia in direzione centro. Le gallerie mostrano i segni del tempo. In particolare i tecnici puntano il dito contro le infiltrazioni d’acqua che ammalorano la volta, deteriorando il cemento che cade. Nel caso delle galleria Baldì le verifiche avevano fatte emergere come il problema della tenuta del calcestruzzo si presentava soprattutto in coincidenza con le centine in acciaio utilizzate a suo tempo per stabilizzare il tunnel. Durante i lavori per la realizzazione della galleria la ditta a suo tempo decise di procedere per step inserendo ogni 5 metri lineari questi archi metallici con funzioni di collegamento e raccordo proprio per stabilizzare l’intera volta. 

A distanza di anni sono emersi i primi problemi anche per il fatto che lungo la superficie della volta si sono evidenziate infiltrazioni di acqua provenienti dal terreno sovrastante. Tra le concause anche le sollecitazioni meccaniche. Nonostante il divieto di transito lungo l’Asse i tir sono praticamente di casa. Il copione di febbraio si è riputo venerdì. Poche centinaia di metri dopo, anche se sulla corsia opposta. Un’altra pioggia di calcinacci e tunnel chiuso per permettere agli operai di picchettare tutte le zone in corrispondenza dei giunti. Sei ore di stop con la viabilità in tilt.

Risolto il problema dei calcinacci nel tunnel resta il problema oggettivo delle pessime condizioni della strada. Dove in sedici mesi si sono registrati 28 incidenti oltre allo schianto di maggio dove ha perso la vita il finanziere sbalzato dalla sella dello scooter dopo l’impatto con una lancia Y. Con la moto finita sulla carreggiata opposta sfruttando il varco senza guardrail. Aree previste per permettere soccorsi celeri ma che possono indurre in tentazione per manovre azzardate. Il Comune ha assicurato interventi per migliorare i guardrail con nuove barriere anti ribaltamento così da evitare che i mezzi incidentati possano finire sulla corsia opposta o addirittura fuori dalla bretella.

Così come nel capitolo riservato alla manutenzione straordinaria dell’Asse Nord-Sud sono stati inseriti lavori per 349.250 euro per migliorare l’asfalto. Un pericolo costante. Chi utilizza abitualmente questa arteria sa che le insidie sono disseminate lungo le due carreggiate. In direzione Baraccola, sistemati i giunti, bisogna fare i conti con buche e avvallamenti all’interno della prima galleria. Nei pressi dell’uscita per Camerano l’asfalto assume una doppia colorazione a causa delle tante toppe di questi anni. In alcuni punti l’asfalto risulta completamente deteriorato, con profondi solchi nel passaggio da una corsia a un’altra. Fondo stradale sconnesso anche all’interno della galleria delle Brecce Bianche anche se il tratto più rovinato sembra essere quello compreso tra la terza galleria e l’innesto con la Statale 16 tra buche e avvallamenti. Stesso scenario nella carreggiata in direzione centro. Se i primi 400 metri dall’imbocco con via Filonzi sono accettabili, il resto dell’asfalto è in pessime condizioni. Tra i punti più pericolosi il tratto tra la galleria delle Brecce Bianche e lo svincolo per il cimitero dove peraltro è presente una curva che tende a portare i veicoli verso l’esterno. Un asfalto colabrodo immortalato anche dal satellite.
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