ANCONA - Un intervento a gamba tesa, ai tempi supplementari, quando ormai il triplice fischio era nell’aria e il risultato acquisito. La sorpresa che non ti aspetti: la candidatura come assessore alla Cultura di Anna Maria Bertini, consulente della Regione per le politiche europee, da parte di Carlo Ciccioli (capogruppo regionale di FdI) ha creato uno scossone all’interno del partito e ha spiazzato il sindaco Daniele Silvetti (ieri tutto il giorno a Milano per i funerali di Berlusconi) la cui scelta era già ricaduta su Arianna Trifogli.
Il chiarimento
Di fronte a questa bagarre interna al partito, il deputato Stefano Benvenuti Gostoli, in qualità di coordinatore provinciale di Fdi, si è sentito in dovere di intervenire ufficialmente per ribadire l’intesa raggiunta e difendere le scelte di Silvetti. «Annuncio di aver già definito da giorni l’accordo con il sindaco sulle posizioni che gli esponenti di Fratelli d’Italia andranno a ricoprire - ha scritto - gli assessori del partito della Meloni saranno tre, due uomini e una donna: Giovanni Zinni e Angelo Eliantonio i certi. L’indicazione della donna è in via di perfezionamento, anche se la quasi totalità del partito, compreso il sottoscritto, è a favore dell’ingresso in Giunta della consigliera Orlanda Latini piuttosto che di un tecnico esterno, opzione quest’ultima che depotenzierebbe l’imprinting politico all’azione amministrativa e, peraltro, impedirebbe l’ingresso in Consiglio di un ulteriore consigliere comunale in sostituzione».
Gostoli è netto anche sulla presidenza del Consiglio: «Verrà ricoperta da Francesco Bastianelli». Un quadro che considera definitivo, formato «con l’unanimità dei consensi degli esponenti, dei dirigenti e dei vertici di FdI». Ma in extremis c’è stato l’inserimento a sorpresa di Ciccioli che fino all’ultimo proverà a cambiare le carte in tavola, proponendo la Bertini. «La Cultura è un settore strategico - dice lo stesso Ciccioli al Corriere Adriatico - va vista come un’impresa che necessita di una figura manageriale capace di intercettare risorse nazionali ed europee: il mio problema non è piazzare una persona, ma sviluppare una politica che porti ad Ancona soldi per finanziare eventi culturale di respiro internazionale».
Le scelte
Quasi tutto il suo partito non ha preso bene questa incursione e fino a notte fonda sono andate avanti le consultazioni per sottoporre a Silvetti la decisione finale.
Se dovesse prevalere la linea di Ciccioli, sarebbe clamoroso: dovremmo parlare di un sindaco già commissariato prima ancora del suo insediamento. Ma a ben guardare, sarebbe il commissariamento di un intero partito che prima ha definito la squadra di governo all’unanimità (o quasi) e all’ultimo si troverebbe a dover cambiare idea per il volere di uno solo che conta (evidentemente) più di tutti gli altri messi insieme.