Autorità portuale, il sindaco Silvetti vuole imbrigliare il presidente Garofalo e sceglie Bugaro come mediatore

Silvetti vuole imbrigliare Garofalo e sceglie Bugaro come mediatore
Silvetti vuole imbrigliare Garofalo e sceglie Bugaro come mediatore
di Martina Marinangeli
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Venerdì 15 Settembre 2023, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 08:40

ANCONA L’ormai famigerata filiera istituzionale si è incartata. Sulle banchine del porto iniziano a formarsi troppe ruggini e per evitare dolorosi strappi tra Palazzo del Popolo e Molo Santa Maria, ecco che viene estratto il jolly dal mazzo. Entro la settimana il sindaco Daniele Silvetti farà una mossa per sparigliare le carte: al posto dell’attuale membro tecnico del Comitato di gestione del porto espressione del Comune - ovvero l’architetto Alessio Piancone - il primo cittadino nominerà una figura politica, così da avere una testa di ponte all’interno delle stanze dei bottoni dell’Autorità di sistema portuale. 

 

Il profilo


E a chi appartiene questo profilo? La risposta pare quasi scontata: Giacomo Bugaro.

Tra i padrini della nomina di Vincenzo Garofalo a presidente dell’Authority - in una triangolazione con l’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi è riuscito a far riemergere il porto dorico dalle sabbie mobili in cui era finito con l’affaire Africano - è il consulente del governatore Francesco Acquaroli per i rapporti con il capoluogo e anconetano doc. Chi meglio di lui per riportare sui giusti binari la filiera che sul porto stava andando fuori asse? Nessuno. E infatti Silvetti punta tutte le fiches su di lui per trovare una mediazione con Garofalo.


Gli intoppi


Mediazione che si è resa necessaria nelle maglie della discussione sul Documento di Programmazione Strategica di Sistema che traccia le direttrici dello sviluppo dello scalo. Quattro sono, in particolari, i punti ciechi su cui il Comune punta i piedi. In primis, la penisola da 400 metri tra le banchine 27 e 28, che non compariva nella bozza del documento. Un’assenza che si è fatta notare a tal punto da rendere necessario l’intervento, lo scorso martedì, del governatore Acquaroli per convincere Garofalo ad inserirla tra gli obiettivi prioritari nella stesura definitiva. 


Altra mancanza clamorosa è quella del Lungomare Nord, presente tra gli obiettivi del documento ma sparito dalle mappe. Cosa che ha messo non poco in allarme gli uffici tecnici del Comune. Considerando che il progetto attende da oltre 4 anni la Valutazione di impatto ambientale, qualche dubbio sull’effettiva realizzazione dell’opera non può che venire. C’è poi un terzo capitolo su cui Palazzo del Popolo vuole un cambio di passo da parte dell’Authority: lo spostamento dei traghetti alle banchine 19, 20 e 21 (l’area ex silos per capirci) è ancora in stand by perché le aree non sono state appaltate ed i tempi lunghi per l’emanazione del bando iniziano a preoccupare l’amministrazione. Dulcis in fundo: il nodo del Molo Clementino. Sul progetto di banchinamento per realizzare un terminal crociere, ereditato dalla giunta Mancinelli e già avanti nell’iter - è in corso la Valutazione di impatto ambientale - Silvetti ha posto il veto, dicendosi contrario.

«Se ci sono il nuovo bacino commerciale e la penisola, il banchinamento del Molo Clementino non serve», ha più volte ribadito il primo cittadino. A fare da contraltare a questa affermazione, era arrivata la reazione più pragmatica del presidente Garofalo, che un mese fa, parlando con il Corriere Adriatico, aveva osservato come «ad oggi, nessuno ci ha detto di fermarci, quindi vado avanti con il progetto che ho ereditato e che ha ottenuto fin qui pareri ampiamente favorevoli». Ma si era anche detto aperto al confronto con il Comune. Una lunga lista di grane che ora Bugaro dovrà prendere in mano, facendo da cinghia di trasmissione e mediatore tra Palazzo del Popolo, Palazzo Raffaello e Molo Santa Maria.


Il primo step


Il primo step è quello della formalizzazione delle dimissioni di Piancone da membro del Comitato di gestione, per poi procedere con la nomina di Bugaro in modo tale che sia già dentro al prossimo incontro del Comitato e che al momento di dare un parere sul Documento di programmazione strategica - entro metà ottobre - riesca a trovare la quadra tra tutte le istanze. Un compito non semplice quello affidato a “Mister Wolf” Bugaro, chiamato a gestire il primo stress test della filiera.

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