Lacrime e dolore all'addio a Danilo
Le ceneri in un quadro di Paganelli

Lacrime e dolore all'addio a Danilo Le ceneri in un quadro di Paganelli
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 30 Dicembre 2015, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 15:57

ANCONA - Lacrime, dolore. E silenzio. Un silenzio profondo, rispettoso di un uomo pacato e saggio, che amava distillare pillole di sapere attorno a una tavola del suo locale, contemplando un bicchiere di buon vino. E' in silenzio che gli amici hanno dato l'addio a un uomo buono e positivo, formidabile nel reagire col sorriso alle sofferenze che la vita non gli ha risparmiato.



Se n'è andato in punta di piedi, Danilo Tornifoglia. Ma con l’applauso finale. Nella chiesa di San Domenico che domina piazza del Papa, la città ha abbracciato per l'ultima volta l'oste buono, salito in cielo a 64 anni. Sembrava invincibile. E invece un infarto l'ha strappato a Strabacco, e alla donna che amava, Nadia, seduta in prima fila, sorretta dalle amiche Antonella e Roberta e dal fratello Luigi: era distrutta, ma con ammirevole compostezza ha tenuto a freno la disperazione, senza mai distogliere lo sguardo dal feretro del marito, ornato da mazzi di fiori e da una maglia dell'Ancona numero 12.

Perché nella locanda di Danilo sono passate generazioni di calciatori biancorossi, quelli dell’Ancona più bella, arrivata in A. In quella mitica squadra giocavano Felice Centofanti e Jimmy Fontana, presenti al funerale con un altro ex dorico, Ivo Ballardini. C'era pure l'Ancona di oggi, con Fiorello Gramillano, David Miani, Raffaele Vietri e Bruno Fossatelli. In prima fila, l'amico di sempre Paolino Giampaoli e Paolo Bonetti, socio di Strabacco.

Grande la commozione quando padre Giordano Bonecher ha ricordato lo chef. "Era un bravo oratore e adesso con le mie parole Danilo fa il discorso più importante della sua vita: quando un nostro caro muore, si fa buio attorno a noi. Ma dobbiamo credere che la vita continui. Dio non può lasciarci soli e non ha lasciato solo Danilo che l'ha raggiunto in Paradiso. Dobbiamo chiedergli di aiutarci perché l'unica cosa che ora ci invidia è il tempo che dobbiamo sfruttare per crescere nella grazia di Dio".

All'uscita, Nadia Detti ha baciato un'ultima volta il feretro del marito che verrà cremato: le ceneri verranno in parte custodite nella tomba di famiglia a Cerreto d'Esi e in parte in casa, in un quadro dell’amico pittore Silvano Paganelli.

Un grosso applauso ha accompagnato l'ultimo viaggio dell'oste buono, mosso da una città intera. C'erano Fabio Sturani, Andrea Nobili, Paolo Marasca, Daniele Berardinelli ed Emilio D'Alessio, il presidente dell’Authority Rodolfo Giampieri, il presidente del Parco Lanfranco Giacchetti, "Palì" Giampaoli, il cavalier Aldo Roscioni, i ristoratori Marcello Nicolini, Otello Carloni, Giancarlo Magnarelli e Giuseppe Bianchi, i ragazzi dell’Enoteca Pasqualini. E gli amici più intimi: l'avvocato Momo Cugini, il commercialista Carlo Raccosta e il rappresentante Giacomo Del Vecchio, il cuoco di Strabacco Massimo Gattini e Alessia Scalari, figlia dell'ex socio Silvano.

E poi l'avvocato Franco Argentati, il segretario dell'Accademia dello Stoccafisso Gilberto Graziosi e il presidente di Re Stocco Bernardo Marinelli. E Pierpaolo Pullini (Rsu Fiom Fincantieri), oltre a una rappresentanza di giornalisti che Danilo amava accogliere al mitico tavolo 4.

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