ANCONA - Chi preme troppo sull’acceleratore viene “flashato”. Ci sta. Ma l’opinione pubblica si divide. E monta il malumore verso gli autovelox ingannevoli, mal segnalati. Nascosti. Fleximan non è più solo. Spuntano emuli ovunque. A Santa Maria Nuova si è oltrepassato il limite, però. Strada provinciale 3, Valmusone. Un cartello comparso sul palo che sorregge il rilevatore di velocità minaccia i due vigili comunali di essere presi a «fucilate». Firmato: Fleximan. Ormai un brand che rappresenta l’onda d’odio di molti automobilisti nei confronti dei dispositivi volti a garantire il rispetto delle norme stradali. Finché, però, non si eccede nell’ambiguità e il risvolto numero due dell’utilizzo dello strumento di sicurezza rischia di essere il rimpolpamento delle casse comunali.
L’esasperazione
Esempi non mancano.
I punti nevralgici
Più a sud, strada provinciale 24 Bellaluce, per tutti la strada dei pali. Un tratto dove accelerare è una tentazione. Ma gli incidenti non sono mancati. Velox piazzato. Altri due che colpiscono con frequenza sono posizionati in via Jesi all’ingresso e all’uscita di Casenuove (Osimo). Invertendo la rotta verso nord: la direttissima del Conero che unisce Camerano a Sirolo è disseminata di rilevatori in ambo i lati: 4, due per corsia. Alla Baraccola: via I Maggio, via Albertini. E poi sull’Asse nord-sud. Ancora più a nord, lungo la Flaminia, direzione Ancona, all’ingresso della città. Da Torrette entriamo in superstrada. Direzione Roma, appena prima dell’uscita di Monsano c’è la colonnina che immortala chi supera il limite dei 110 km orari. Senigallia, ancora sguarnita, li vedrà spuntare entro l’anno. Intanto, nei dintorni, i Comuni di Barbara, Ostra, Ostra Vetere e Trecastelli hanno degli speed check dove il dispositivo viene inserito a rotazione, solo a volte.