Ancona, si finge diacono e raggira il parroco per giocare alle slot: truffatore a processo

Si finge diacono e truffa il parroco per giocare allo slot: a processo
Si finge diacono e truffa il parroco per giocare allo slot: a processo
di Federica Serfilippi
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Martedì 3 Ottobre 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:00

ANCONA Si finge diacono e sfila al parroco 11mila euro: truffatore pugliese finisce a processo. Ieri il caso è stato trattato davanti al giudice Corrado Ascoli. Il procedimento si sarebbe dovuto concludere con la discussione e la relativa sentenza, ma è servita una modifica al capo d’imputazione. Tutto rinviato al 30 ottobre. 


La ricostruzione


I fatti si riferiscono al maggio del 2016.

Vittima del raggiro era stato don Giovanni Squartini, all’epoca parroco della chiesa della Beata Vergine di Falconara, ma molto conosciuto anche nel capoluogo dorico. Il prelato non ascolterà mai il verdetto: è morto nel novembre del 2021, a 79 anni. Era stato lui, appena scoperto di essere stato ingannato dal finto diacono, a sporgere denuncia ai carabinieri della Tenenza, i quali avevano stretto il cerchio attorno a Vincenzo Di Maso, pregiudicato e attualmente recluso in carcere. A spingerlo a perpetrare la truffa, come emerso all’epoca delle indagini, sarebbe stata la ludopatia: la voglia matta di giocare alle slot. 


Per quanto riguarda i fatti, ecco la ricostruzione dell’accusa. Il pugliese avrebbe telefonato al parroco fingendosi di essere un diacono. «Padre, ho avuto un brutto incidente all’estero, mi servono soldi per riparare l’auto». La prima tranche di soldi versata tramite bonifico: 550 euro. Nei giorni successivi sarebbero scattate ulteriori trappole con relative richieste di denaro per un ammontare complessivo di circa 11mila euro.

A un certo punto la truffa era stata smascherata perché don Squartini si era interfacciato al telefono con il diacono, quello vero. Da lì erano entrati in gioco i carabinieri della Tenenza. Che, attraverso l’acquisizione dei tabulati telefonici, i movimenti della carta di credito e le testimonianze degli addetti a una sola giochi di Civitanova, i quali non avevano potuto fare a meno di notare quel giocatore che in pochi giorni aveva prosciugato circa 9mila euro alle macchinette. Il pugliese è difeso dall’avvocato Domenico Biasco. 

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