Ancona, Corso Mazzini, trappole e cadute choc. Commercianti infuriati: «Buche ovunque, esistiamo anche noi»

«Metà strada asfaltata, l’altra no». Una voragine è diventata una pattumiera

Corso Mazzini, trappole e cadute choc. Commercianti infuriati: «Buche ovunque, esistiamo anche noi»
Corso Mazzini, trappole e cadute choc. Commercianti infuriati: «Buche ovunque, esistiamo anche noi»
di Stefano Rispoli
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Giovedì 7 Settembre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 07:14

ANCONA Più che un corso, un percorso. A ostacoli. Commercianti e ambulanti ormai la prendono a ridere. «I vigili ci avevano detto che avrebbero messo in sicurezza il marciapiede. Eccola la sicurezza: un cono nel bel mezzo del passaggio», ironizza Stefano Coen


Gli ostacoli


Sul lato opposto, poco prima della Galleria Dorica, c’è di peggio. Un cratere che si è aperto da più di un mese sul marciapiede è stato transennato, ma nel frattempo si è trasformato in una pattumiera: c’è chi ci butta cartacce, bottiglie, lattine. Il bello (brutto, pardon) è che nessuno raccoglie i rifiuti. Un biglietto da visita osceno per gli amanti dello shopping tra le bancarelle di corso Mazzini. Dulcis in fundo - si fa per dire - un’altra buca pericolosissima che si è venuta a creare proprio davanti all’ingresso laterale del tribunale: qui le mattonelle saltate sono state appoggiate in un angolo, a futura memoria. 


L’amnesia


E l’asfalto? Non ne parliamo. Voragini ovunque, colate di bitume qua e là, rattoppi fatti e salatati subito al primo acquazzone. Ma solo su una parte di corso Mazzini, quella che la precedente Amministrazione si è dimenticata di asfaltare.

Una “amnesia” di cui i bancarellari proprio non si capacitano. «Hanno lasciato il corso a metà, qualcuno sa darci una spiegazione? Forse noi contiamo meno di qualcun altro?» si chiede Stefano Coen. «Qui è uno schifo - rincara la dose il suo collega ambulante, Stefano Angelucci -. Qualche mese fa hanno asfaltato la parte davanti al tribunale: ci voleva tanto a sistemare anche la nostra strada? È un pericolo pubblico. Ormai non si conta più la gente che cade per colpa di tutte queste trappole. L’altro giorno una signora di Collemarino è inciampata nello scalino che si è formato sul marciapiede ed è finita contro la mia bancarella. Per un soffio non ha battuto la testa contro la parte in ferro, altrimenti non so se l’avrebbe raccontata». Nella metà dimenticata di corso Mazzini i commercianti invocano attenzione e cura. Ma c’è chi, esasperato, molla. Susanna Russi ha deciso che a dicembre abbasserà per sempre la saracinesca di Patchwork and Co., il suo negozio di tessuti. La resa dopo vent’anni.

 
La delusione

 
«Aspetto da una vita la riqualificazione del Mercato delle Erbe, ma quando lo rifaranno forse sarò già sotto terra - sorride -. Già vendo prodotti di nicchia, non proprio economici in un periodo di crisi. Mettiamoci il disinteresse totale per corso Mazzini da parte del Comune ed ecco che la scelta di chiudere diventa obbligatoria. Siamo stati abbandonati a noi stessi: tutte le risorse sono state destinate a corso Garibaldi, qui non abbiamo visto nemmeno le briciole. Mi spiace, ma sono costretta a gettare la spugna». 

 

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