ANCONA Mercoledì pomeriggio il caos scatenato da un paio di detenuti tunisini, che sono riusciti a salire sul tetto dell’area dei passeggi del carcere, inveendo contro gli operatori della Polizia Penitenziaria perché volevano essere trasferiti. Ieri mattina l’aggressione subita da un agente, preso a pugni e picchiato con una stampella. Un uno due allarmante che ha di nuovo portato l’attenzione sul carcere anconetano, ormai sovraffollato in maniera cronica e carente di personale.
La ricostruzione
Per le botte subite ieri mattina da un detenuto tunisino di 30 anni, l’agente è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso di Torrette.
«La grave vicenda assume rilievo quale seguito ai gravissimi eventi di ieri (mercoledì, ndr) con alcuni detenuti che hanno raggiunto il tetto della struttura detentiva per protestare per un loro mancato trasferimento in altro penitenziario» ricorda Donato Capece, segretario generale del sindacato Sappe. Come raccontato ieri dal Corriere Adriatico, un detenuto era sceso volontariamente dal tetto, uno era precipitato, finendo all’ospedale. Ancora Capece: «Il carcere di Montacuto registra persistenti problemi di sovraffollamento e di una notevole carenza di organico di Polizia Penitenziaria. Il Sappe esprime la vicinanza al collega aggredito, ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti».
Organici carenti
Sulla carenza di organico: «Sono più gli agenti che vanno in pensione di quelli che riusciamo ad assumere». Per Capece serve intervenire sul «regime custodiale aperto: espellere gli stranieri detenuti in Italia, per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di origine».
Stando all’ultimo report del Ministero della Giustizia, a Montacuto sono 330 i detenuti a fronte di una capienza di 256 posti. Sotto organico, invece, la pianta della Penitenziaria.