«Di' a mia moglie che la faccio finita»
Si spara nel giorno del compleanno

«Di' a mia moglie che la faccio finita» Si spara nel giorno del compleanno
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:19
ANCONA - «Di' a mia moglie di stare lontano da casa perché voglio farla finita». Con queste parole, ha chiesto all’amico di sempre di fargli un ultimo favore, poi si è sparato in uno stanzino della camera da letto. Il colpo è risuonato come un boato per tutto corso Amendola quando ancora non erano scattate le 11. Roberto Bianconi, noto dentista anconetano, ha deciso di farla finita nel giorno del suo 58esimo compleanno. Una tragedia che ha lasciato attonito il quartiere Adriatico e la sua principale via dello shopping, dove la moglie del medico è titolare della storica Boutique Buscarini. All’origine del gesto suicida ci sarebbe una forte depressione.

Ieri mattina, in tanti gli avevano fatto gli auguri sulla sua pagina Facebook. Il professionista ha ringraziato alcuni di loro telefonicamente. A scandire la conversazione, parole cupe e piene di malinconia. Poi ha fatto un secondo giro di chiamate per sentire tutti i suoi amici più cari e salutarli. Una sorta congedo senza però annunciare esplicitamente la sua morte.

Dopo le 10.30, la composizione dell’ultimo numero di cellulare, quello di uno dei suoi migliori amici, un noto avvocato del foro anconetano. Con lui avrebbe dovuto vedersi per un caffè attorno alle 11 per scambiarsi un saluto. Quell’incontro programmato non c’è mai stato. «Fammi un ultimo favore, tieni mia moglie lontano da casa. Voglio farla finita», avrebbe detto il 58enne al legale. Frasi decise, dirette che hanno subito fatto temere il peggio. L’avvocato ha immediatamente allertato il centralino della Questura. In corso Amendola 27 sono piombate 4 auto e una camionetta delle Volanti a sirene spente. Una task force che ha allarmato i negozianti della zona, facendogli temere la realizzazione di un blitz per contrastare un ladro armato o una rapina in uno dei negozi della via. Prima di salire nell’appartamento, i poliziotti hanno indossato i giubbotti antiproiettile e impugnato delle mitragliette. Precauzioni d’obbligo quando si va incontro a persone armate. Mentre gli agenti varcavano la soglia del palazzo, nella vicina boutique - al civico 31 - scendeva il buio, il silenzio e la paura. La moglie di Bianconi è uscita dal negozio e ha raggiunto il secondo piano del condominio assieme alla polizia. Troppo tardi.

Il dentista giaceva senza vita in uno stanzino della camera da letto. Vicino a lui, una carabina legalmente detenuta con un colpo in canna mancante. Da quanto rilevato, il 58enne si è suicidato puntandosi il fucile sotto il mento. Nessun biglietto d’addio. Solo il dolore straziante di una depressione che non ha saputo vincere. Un dolore che ha provato ieri la moglie, colta da un leggero malore sulle scale del palazzo. Grande la costernazione provata da tutti i residenti e i commercianti della via per una perdita enorme. Quando la notizia si è sparsa per il quartiere, in tanti sono rimasti allibiti per un gesto apparentemente inspiegabile. Solo le persone a lui più care erano riuscite a capire che nell’ultimo periodo qualcosa non andava. Il sorriso, quello che sfoderava tutti i giorni, era cambiato. La sua spensieratezza si era velata sempre più di malinconia. I pensieri si erano trasformati in ostacoli. E anche al lavoro andava sempre meno. Ma nessuno poteva pensare che potesse arrivare a un gesto così estremo. L’idea del suicidio si sarebbe fatta avanti a poco a poco, guadagnando sempre più spazio nella sua mente, fino ad arrivare al piano messo in atto ieri mattina.
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