Baraccola regina del commercio: il ritmo è da record, un’apertura al mese

Baraccola regina del commercio: il ritmo è da record, un’apertura al mese
Baraccola regina del commercio: il ritmo è da record, un’apertura al mese
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 15 Agosto 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 12:26

ANCONA  - La Baraccola corre veloce. Nella principale zona industriale di Ancona le grandi catene commerciali fanno manbassa di spazi, permettendo di mantenere una media record di quasi un’apertura al mese nell’ultimo periodo. Non sono soltanto le multinazionali, però, a credere nell’area. Ci sono anche realtà locali come quella di Dadi e Mattoncini, il negozio di giocattoli e costruzioni fondato da Andrea Valla. «Inaugureremo entro la seconda metà di settembre» annuncia. Quasi tutto pronto nei locali di via Filonzi, dove un tempo c’erano le rovine del Mercato ortofrutticolo ed oggi sorgono dei moderni ed eleganti capannoni commerciali. 

 
La decisione 


«È stata una scelta strategica» racconta Valla, che con questo secondo negozio farà il bis. «Abbiamo capito che ad Ancona vi sono flussi tali per cui non basta un punto vendita in centro storico per intercettare tutti i possibili clienti» spiega.

Come Valla, anche tanti colossi della grande distribuzione. Il primo ad investire in via Filonzi fu King Sport, la catena senigalliese dedicata agli sportivi che a fine 2020 aprì un megastore da 3mila metri quadri. Seguì Leroy Merlin nel 2021, in piena pandemia, e tanti altri tra il 2022 ed il 2023. I nomi sono i più disparati: Risparmio Casa, Dondi Salotti, Piazza Italia e perfino Bep’s, rivenditore di accessori per auto e moto che ha scelto la Baraccola per il suo primo punto vendita marchigiano. L’ultima apertura in ordine cronologico è quella di Happy Casa, il colosso dell’utensileria domestica che ha trovato posto nelle settimane scorse presso il centro commerciale Conero, l’ex Auchan ora passato sotto insegna Conad. C’è fermento, insomma. Ed i motivi sono molteplici.

«L’accessibilità è ormai un tema centrale» ricorda Marco Pierpaoli, segretario di Confartigianato Ancona. E per quanto l’obiettivo possa essere quello di rendere più sostenibilità gli spostamenti, ad oggi è un dato di fatto che la maggior parte degli acquirenti preferisca usare la propria automobile per andare a fare shopping. Da qui la necessità di parcheggi e quindi di ampi spazi dove realizzarli che soltanto la Baraccola può offrire - a differenza del centro storico o di altre parti urbane di Ancona. Tutti questi grandi nomi non devono trarre in inganno. «La Baraccola nacque come zona artigianale» sottolinea Pierpaoli. «Certo, nel tempo sono arrivati i centri direzionali e quelli commerciali ma la presenza artigiana è prevalente» continua. Notarlo dalla strada è difficile ma la realtà è che sono ancora tantissime le micro e piccole imprese che trovano posto nella zona. 


Gli spazi da riqualificare


Nomi più noti come la dolciaria Giampaoli e tanti altri meno noti ma comunque fondamentali per l’economia. «Gli spazi sono quasi tutti occupati» richiama però all’attenzione il segretario della Cgia. Che è una mezza verità. Di posti per nuove costruzioni ne rimangono una manciata ma sono tanti pure gli spazi da riqualificare, come l’Exstasy di via Scataligni che oggi versa in condizioni di completo abbandono nonostante le ampie opportunità di spazio che potrebbe offrire. Insomma, la Baraccola cresce e forse anche troppo velocemente. Sotto alcuni aspetti, infatti, il quartiere industriale di Ancona non sembra ancora essere all’altezza del ruolo e della fiducia che tante grandi imprese le hanno attribuito. 

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