ANCONA Incardina il suo progetto di città sostenibile su una convinzione, Giovanni Zinni. «La Ztl, per decongestionare il centro, non può e non deve avere un approccio ideologico». Traduce, il vicesindaco, quel che pare essere un motto applicato alle Zone a traffico limitato: «Serve concretezza, bisogna procedere per gradi». Di certo, è la sua ferma convinzione, «non si possono fare sul traffico esperimenti di alcun genere durante le festività natalizie». Altrimenti, le conseguenze, inevitabili, sarebbero catastrofiche: «A rimetterci - non transige - sarebbero solo i commercianti che sperano in questo periodo dell’anno per ridare vigore ai loro affari». Severamente vietato.
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Liberato l’orizzonte dalle nebbie delle promesse vane, Zinni passa all’analisi dei flussi.
Il documento
Torna all’origine del suo ragionamento, che non può e non deve avere un approccio ideologico. Soprattutto, rammenta: «Arriveremo a istituire i varchi, la Zona a traffico limitato rientra nel nostro programma di governo, è scritto nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, il documento strategico per soddisfare le necessità di spostamento delle persone e delle merci, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città». Ancona come Milano, è la sua ambizione, dove una delle più celebri Ztl è l’Area C, che prevede un ticket d’ingresso da 7,5 euro, 3 euro per i residenti, per entrare in zona centrale. «Ci arriveremo - ribadisce - ma essenziali saranno le mosse propedeutiche: la riattivazione della stazione marittima, da utilizzare come fermata della metropolitana di superficie, e la creazione dei nuovi park scambiatori alla prima periferia del capoluogo per la sosta lunga». Diluisce ancora l’operazione-rigenerazione: «Si inizierà con una Zac, che è un’area sperimentale ad accessibilità controllata con meno complicazioni a livello organizzativo. Partiremo da Portonovo». Sì, avanza per gradi.