ANCONA Sacchi a pelo. Teli. Vestiti appesi. Un accampamento vero e proprio. È quanto è stato trovato ieri mattina in mezzo alle giostre per bambini alla Pineta del Passetto. Due clochard avevano passato la notte allestendo un campeggio provvisorio. Ormai uno dei tanti che spuntano al calar della sera nella zona del Passetto. A trovarli, intorno alle 8,30 del mattino, un dipendente dell’azienda che gestisce il micro luna park. Si è avvicinato, facendo segno che avrebbe dovuto aprire al pubblico. Per tutta risposta, i due disperati, se ne sono rimasti dov’erano.
L’intervento
Non è stato neanche facile capirsi, i due erano stranieri.
La sicurezza
Una situazione che non può essere tollerata. «Ovviamente abbiamo pulito e disinfettato tutto - assicura Battistoni -, ma non si può andare avanti così». Il gestore aveva già denunciato sulle nostre pagine la carenza di sicurezza in Pineta, soprattutto durante le ore notturne. «Mancano le telecamere di sorveglianza» aveva lamentato. E anche un’adeguata illuminazione. Tanto che, appena dopo il tramonto, la Pineta viene avvolta dal buio. E per chi cerca un rifugio, un anfratto, non c’è niente di più facile. Un problema per chiunque volesse, anche la sera, fare un giro da quelle parti. La terrazza sul mare abbandonata a se stessa. La sera non si vede nessuno fare una passeggiata. Ma basta addentrarsi tra le panchine e le giostre per imbattersi in presenze inattese. Magari innocue. Ma il clima di incertezza è diventato predominante.
L’assalto
Da fiore all’occhiello della città a tallone d’Achille. Il Passetto preso d’assalto dai clochard. Il sindaco Daniele Silvetti, sempre sulle nostre pagine, aveva fatto un annuncio choc: «Andrò a parlare con questi disperati». Intendeva quelli che ogni sera si accampano ai piedi dell’ascensore. La scorsa settimana aveva anche ipotizzato una data: «Martedì prossimo». Cioè oggi. Secondo il sindaco, a queste persone erano stati offerti alloggi nelle strutture di accoglienza. Ma hanno preferito restare a dormire all’addiaccio. da qui l’esigenza di incontrarli per capirne il motivo. Un gesto nobile. Ma all’atto pratico, una soluzione va trovata. «Dategli un tetto - incalza Battistoni - sennò si arrangiano come possono».