ANCONA - Un personal trainer esercitava la professione senza essere in possesso di partita Iva e dichiarando zero al fisco, mentre se ne andava in giro su auto di lusso. Un agriturismo svolgeva l’attività in assenza dell’autorizzazione commerciale e non pagando la tassa sui rifiuti. Un circolo culturale registrato come associazione senza scopo di lucro effettuava servizio di ristorazione. Un’azienda di noleggio veicoli proprietaria di 66 automezzi dichiarava ricavi e compensi assolutamente incongruenti rispetto al parco macchine in dotazione. E ancora, vari casi di contratti di affitto non registrati e di comodato d’uso fittizi.
L’accertamento
Sono alcuni esempi di evasione delle imposte erariali accertati grazie al rapporto di collaborazione tra Comune di Ancona, Ancona Entrate srl e Comando regionale della Guardia di Finanza sancito dal protocollo di intesa firmato per la prima volta nel 2007 e rinnovato ieri nella sala giunta di Palazzo del Popolo dal sindaco di Ancona Daniele Silvetti, dall’amministratore unico di Ancona Entrate Srl, Lorenzo Giacomo Robotti, e dal comandante regionale Marche della Guardia di Finanza, Alessandro Barbera.
Il segnale di civiltà
«Pagare le tasse è un fatto di civiltà che contribuisce a rendere solida la pubblica amministrazione – ha sottolineato il sindaco -.
In particolare il recupero sui tributi locali è stata pari a quasi 1,4 milioni di euro su un totale di 260 soggetti controllati. Quello su Tarsu, Tares e Tari ha portato nelle casse 1.062.214 euro, mentre quello su Ici, Imu e Tasi 319.891 euro. Tutto questo a fronte dell’emissione di avvisi di accertamento per omessa o infedele dichiarazione, anche a seguito di segnalazioni di irregolarità rilevate dalla Guardia di Finanza nel corso della propria attività di controllo. Ma anche il Comune di Ancona può a sua volta segnalare alla Guardia di Finanza potenziali situazioni di rischio riguardanti i tributi dello Stato, incassando dei benefit.
Negli ultimi dieci anni questa attività, condotta da Ancona Entrate srl, ha portato nelle casse comunali contributi di partecipazione al contrasto dell’evasione fiscale pari a 1.166.725 euro. Gli ambiti di intervento per i quali è stato effettuato il maggior numero di segnalazioni sono nell’ordine: Proprietà edilizie e patrimonio immobiliare (195), Disponibilità di beni indicanti capacità retributiva (150), Urbanistica e Territorio (145), Commercio e Professioni (79), Residenze fittizie all'estero (6), per un totale di 575 segnalazioni. «Questo tipo di azione sortisce anche un effetto positivo sul territorio – ha dichiarato il generale Barbera -, in quanto ristabilisce l’equità fiscale, permettendo agli imprenditori di esercitare la propria attività in maniera scevra da concorrenza sleale».