Elisa, fame di scherma
e sempre voglia di vittorie

Elisa, fame di scherma e sempre voglia di vittorie
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Martedì 28 Gennaio 2014, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 21:11
JESI - "Si torna alle gare. Finalmente". Ha fame di scherma e d'affondi Elisa, messi da parte i panni da ballerina e da stella tv dell'autunno trascorso trionfando alla corte di Milly Carlucci a Ballando con le stelle. Dal prossimo fine settimana a Danzica, in Polonia, prima tappa della Coppa del Mondo di fioretto femminile 2014, si ricomincia a danzare soltanto in pedana, aspettando di trovare lo spiraglio giusto dove indirizzare la punta del fioretto.



"Giovedì si parte e nel fine settimana si gareggia, non vedo l'ora - dice Elisa Di Francisca - dopo più di cinque mesi di stop e senza gare, che sono tanti. Ad allenarmi ho iniziato relativamente da poco, appena dallo scorso dicembre. Ma le sensazioni che ho sono buone, anche se naturalmente non sono al top della forma. Ma ho bisogno della competizione, di tornare alla sfida in pedana. Danzica mi serve per rompere il ghiaccio prima di tutto e poi per vedere a che punto è la mia condizione".



Come è stato il ritorno alla scherma dopo l'esperienza particolare di Ballando con le stelle?

"Molto faticoso. Al di là di quello che si possa pensare e che, devo dire, pensavo anche io. In fondo ho ballato, non sono stata ferma, mi sono mossa e mantenuta in esercizio. Ma a livello fisico e muscolare, si è trattato di un lavoro molto diverso da quello che serve nel nostro sport. Mi sono resa conto una volta di più di quanto sia faticosa questa disciplina, il fioretto. Di quanta forza e resistenza richieda alle gambe, coinvolgendo tantissimi muscoli differenti. Tensione continua, indietreggiare ed avanzare, la spinta per portare l'affondo. Serve tanto lavoro per reggere un assalto di nove minuti e poi una intera giornata di gara. Da questo punto di vista, il fatto che il prossimo anno il calendario cambi ed a fare sul serio si cominci prima è una manna dal cielo: si starà meno fermi e si farà meno fatica a ricominciare".



Nella sua storia di atleta, era capitato altre volte ad Elisa di "staccare", anche a lungo, dalla scherma. Questa volta è stato un lungo distacco per motivi inediti. Cosa ha insegnato rispetto agli altri?

"Nel nostro sport può servire staccare più che altro a livello mentale. Per come è il calendario, con impegni ravvicinati uno dopo l'altro ogni fine settimana, viaggi per raggiungere le sedi di gara ed allenamenti, arriva il momento che devi rifiatare soprattutto con la testa. E' questo lo stress maggiore. Mentre dal punto di vista fisico, meglio fermarsi il meno possibile. Un mese al massimo, di certo non di più".



Inizia nel prossimo fine settimana la seconda stagione di quello che Elisa Di Francisca ha definito sulla sua pagina facebook il "pink team", formato da lei, dal maestro Giovanna Trillini e dalla preparatrice atletica Annalisa Coltorti. A che punto siamo?

"E' vero, è la seconda annata ed adesso siamo più pronte e consapevoli. Il rapporto fra di noi si è fatto ancora più forte e si è consolidato. Ci siamo abituate e lavoriamo bene. Parliamo tanto fra di noi, lunghi confronti su ogni dettaglio, dagli orari degli allenamenti al modo di lavorare ed alle questioni tecniche. Giovanna ed Annalisa sono molto attente, ci tengono tanto a me. Mi vogliono un bene dell'anima. Ed io voglio ringraziarle, pubblicamente, glielo devo. Per il lavoro che fanno e per il modo in cui mi hanno sopportato negli ultimi tempi. Non è sempre facile, nei giorni in cui aumenta il nervosismo perché le cose non ti vengono come vorresti. Grazie, insieme siamo forti".



Avversarie di questa stagione che parte da Danzica?

"Più o meno sono quelle, le solite di sempre. Anche se non mancano nuove ragazze giovani emergenti, sia dall'Europa che dall'Asia, forze nuove e fresche in crescita e che hanno voglia di far bene e mettersi in luce. E poi ci sono le avversarie tradizionali ed altre ancora al rientro dopo essere state ferme per la gravidanza. E' il caso di nomi importanti come la coreana Nam o la polacca Grouchala. Tutte e due tornano alle gare dopo aver partorito. Altro segno che, quale che sia il motivo che te ne tiene distante, alla lunga da questa scherma proprio non si riesce a stare lontane. Impossibile farne a meno".
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