Sorrentino rientra in Italia: "Grazie
mi avete fatto sentire come Belen"

Sorrentino rientra in Italia: "Grazie mi avete fatto sentire come Belen"
2 Minuti di Lettura
Giovedì 6 Marzo 2014, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 16:45

ROMA - La statuetta sta sepolta ed incellofanata in valigia: dai, poi la mettete con Photoshop!.

Ritirati i bagagli, il regista Paolo Sorrentino, ancora un po' assonnato per il viaggio, maglioncino e giacca lunga blu, jeans grigi, zainetto rosso-grigio in spalla, scherza all'uscita dell'aeroporto di Fiumicino, con i fotografi rimasti un po' «delusi» per non aver potuto immortalarlo con la statuetta di «Zio Oscar», riportata in Italia 15 anni dopo «La vita è bella», rimasta dentro un valigione nero.

Davanti alla Porsche Cayenne blu, prima di lasciare lo scalo alle 7.30, il regista saluta sorridendo così i fotografi: «Ciao ragazzi e grazie, mi avete fatto sentire come Belen». Accompagnato dalla moglie Daniela e dai figli Anna e Carlo, Sorrentino è stato accolto a Fiumicino da addetti dell'Alitalia e da uomini della polizia di frontiera.

Nell'attesa dei bagagli si è concesso volentieri a foto ricordo con alcuni passeggeri che lo hanno riconosciuto e che si sono congratulati per il successo del cinema italiano. Appena sbarcato, poco prima, aveva commentato così le domande sui 9 milioni di audience che il film ha raccolto in tv martedi scorso e la nuova uscita nelle sale in 100 copie, oltre la notizia della cittadinanza onoraria che Roma gli conferirà: «Sono molto felice. Sono stanco ma contento di tornare a casa. E' tutto qualcosa di molto nuovo e vediamo ora cosa succederà, non sono ancora in grado di mettere a fuoco bene, ma sono veramente felice. Tutte le attestazioni, e sono così tante, ricevute in questi giorni mi hanno fatto piacere, non ce n'è una in particolare che spicca sulle altre».

«Ora riposo assoluto, mi fermo a Roma - ha aggiunto sorridendo - Verdone mi prepara una festa? Se la prepara Carlo sarà sicuramente una grande festa». Infine il regista da Oscar ha salutato così l'affermazione di ieri del collega Roberto Andò che ha sottolineato come il riconoscimento alla «Grande Bellezza» ridia voce al cinema italiano nel mondo: «Spero di si, spero che questo sia vero e che abbia delle ripercussioni positive per tutto il nostro cinema». «Siamo stanchi - ha aggiunto la moglie Anna - ma felici, è tutto bello».