Scomparso a 100 anni sir Denis Mahon
l'uomo che riscoprì il barocco italiano

Sir Denis Mahon nel 2006 con il Caravaggio dei Windsor
Sir Denis Mahon nel 2006 con il Caravaggio dei Windsor
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Giovedì 28 Aprile 2011, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 17:31
ROMA - Sir Denis Mahon, celeberrimo storico dell'arte e collezionista britannico, morto ieri nella sua casa di Londra all'et di 100 anni. Nella sua vita aveva dedicato studi approfonditi a Caravaggio, Guercino, Guido Reni e Nicolas Poussin. Nonostante l'età avanzata, fino a poco tempo fa ha lavorato ad un nuovo volume in inglese sul Guercino dedicato alle molte opere scoperte nell'ultimo ventennio. Per volontà testamentaria, dopo la morte di Mahon la sua collezione di 75 dipinti del barocco italiano passerà al National Art Collections Fund, che le distribuirà a collezioni pubbliche britanniche. Altre 8 opere andranno alla National Gallery of Ireland di Dublino.



Sir Denis Mahon era nato a Londra l'8 novembre 1910 e aveva studiato a Eton e Oxford. Per mezzo secolo ha lavorato tra Londra e Bologna a fianco di Francesco Arcangeli e Andrea Emiliani. Nel 2002 proprio l'università di Bologna lo aveva celebrato con una laurea honoris causa in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo. Mahon era anche cittadino onorario del capoluogo emiliano. L'anno prima aveva donato insieme ad altri il Cristo coronato di spine di Guido Reni alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.



Sir Denis Mahon fece nel 1934 il suo primo viaggio di studio sull'arte barocca in Italia, a Cento (Ferrara), dove fu folgorato dall'arte del Guercino. Socio fondatore della Società di Santa Cecilia-Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna e grande mecenate della Pinacoteca stessa, nella sua lunga carriera annovera restituzioni famose, tra cui il Bacio di Giuda di Caravaggio, oggi a Dublino, Alessandro distrugge il Tempio di Gerusalemme di Poussin appunto a Gerusalemme.



Formò la sua straordinaria collezione di pittura barocca italiana tra gli anni Trenta e Cinquanta, quando si potevano trovare sul mercato molti dipinti di pittori seicenteschi a prezzi abbordabili, dopo il rifiuto della critica del XIX secolo e del primo Novecento verso tutto il barocco.
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