Sanremo, i 14 big contro Celentano: «Si è mangiato il Festival»

Pierdavide Carone durante il Festival
Pierdavide Carone durante il Festival
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Mercoledì 15 Febbraio 2012, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 21:04
SANREMO - Coro di critiche dei cantanti in gara a Sanremo sul "collega" Adriano Celentano, colpevole di aver fagocitato il festival delle canzoni.



I 14 Big che corrono per la vittoria sono già piuttosto seccati per il malfunzionamento delle centraline del meccanismo di voto delle giurie demoscopiche presenti all'Ariston, che ha provocato l'annullamento della gara della prima serata del festival e le relative prime due eliminazioni provvisorie. Uno dei più duri è Pierdavide Carone, ex "Amici", già vincitore del Festival due anni fa come autore del brano di "Per tutte le volte che", cantanto da Valerio Scanu.



Carone è salito sul palco dopo mezzanotte per cantare la sua "Nani", diretto da Lucio Dalla: «Non entro nel merito di ciò che ha detto Celentano -dice il cantante- perché sarei presuntuoso a farlo. C'è chi è più competente di me. La cosa certa però è che per chi è venuto dopo si è esibito in orari allucinanti ed è stato terribile. Lucio è un'artista con una carriera che ha nulla da invidiare a Celentano. Se nei miei confronti l'ho trovato sgradevole, nei confronti di artisti affermati l'ho trovato proprio offensivo. In ogni caso lui l'ha fatto perché glielo hanno lasciato fare».



Fornaciari. Altrettanto critica Irene Fornaciari, che pure è una fan del "Molleggiato": «Amo celentano. Ma mi è dispiaciuto che abbia spezzato in due la serata. Non è giusto che alcuni di noi si siano esibiti in prime time e altri dopo mezzanotte. Con un intervallo di un'ora. È inutile negare che c'è stata una disparità forte».



Dolcenera. Chi partiva da una vera adorazione e nonostante ciò ha provato grande disagio è Dolcenera: «Adoravo Celentano sin da bambina. Mio zio mi aveva regalato tutta la sua discografia e sul mio diario segreto c'era scritto: "Celentano ti amo". Ma a parte la stima per l'uomo, il cantante, il pensatore e l'attore, in realtà poi quando l'ho visto in questi 50 minuti ieri, ho avuto una sensazione strana, perché l'atmosfera che c'era attorno a lui durante il suo momento era totalmente differente dall'atmosfera che lo aveva preceduto e da quella che poi l'ha seguito. Questo ha portato me, e credo anche gli altri, a non entrare nel clima di Sanremo o delle canzoni. Questa differenza di atmosfera l'ho sentita. È come essere sbalzati fuori. Fare dei salti temporali. Come mettere insieme un quadro di Picasso con un tappeto persiano», conclude la cantante pugliese e fiorentina d'adozione.



Nina Zilli. Poco sorpresa Nina Zilli: «Sicuramente c'e stato un prima e un dopo Celentano per chi è salito sul palco a cantare, ma conoscendo Celentano immaginavo già che il suo intervento sarebbe stato forte e mediaticamente importante. È tornato in tv dopo tanto tempo e non poteva essere altrimenti».



Renga. Laconico Francesco Renga che già ieri aveva espresso tutta la sua perplessità per un festival fagocitato dall'attenzione mediatica sul "Molleggiato": «I cantanti e le canzoni in gara sono solo il contorno del festival». Ed anche Eugenio Finardi non è certo felice per come è andata la serata d'esordio di questo festival: «Non mi piace fare polemiche ma certo non è bello spaccare in due la serata con un intervento così lungo come quello di Celentano», dice. Neutrale solo Arisa: «Non mi metto a giudicare la scelte del direttore artistico», taglia corto.
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