Telefono Rosa contro
lo stilista Paolorossi

Telefono Rosa contro lo stilista Paolorossi
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Lunedì 10 Febbraio 2014, 20:59 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 23:09
ANCONA - I cartelloni con la giovane donna nuda che stira i pantaloni del marito mentre lui, giacca impeccabile, nell'attesa legge il giornale, sono stati coperti quasi ovunque, ma lo stilista di Filottrano Luca Paolorossi, che un mese fa scaten molte polemiche con la sua campagna pubblicitaria ritenuta sessista, ha pesantemente insultato su Facebook donne e associazioni protagoniste della protesta e ieri la presidente nazionale del Telefono Rosa Gabriella Carnieri Moscatelli ha scritto alle autorit locali e ai presidenti di Camera e Senato richiamando la loro attenzione su un episodio che definisce “gravissimo”. Telefono Rosa addita “la volgarità, il sessismo e l'immagine lesiva della dignità della donna che emerge dalla campagna”, e denuncia “la violenza verbale inaudita, e gli insulti da trivio” scatenati dal titolare dell'azienda “contro il gruppo di Fb 'Il Tempo delle Mamme di Ancona e dintorni’, che ha avuto l’ardire di stigmatizzare il messaggio sessista di questa pubblicità”.



Paolorossi, afferma Carnieri Moscatelli, facendo seguito ad altri interventi analoghi anche da parte di consigliere di parità, è arrivato a “consigliare escort ai mariti delle donne del Gruppo”, apostrofate con epiteti irripetibili, “fino ad inneggiare al ritorno del Duce”.



Da anni Telefono Rosa denuncia “l'assenza di una severa normativa a tutela delle persone molestate o minacciate sul web”, ma ora chiede ai sindaci di Filottrano, Ancona e Osimo, a Cgia, Confcommercio, Camera di Commercio e Confindustria di Ancona di “attivarsi immediatamente per rimuovere la pubblicità e stigmatizzare l'accaduto”.



L'associazione di tutela delle donne si era già rivolta all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e all'Authority Generale delle Comunicazioni, e Carnieri Moscatelli è certa che “sulla vicenda ci sarà l'attenta vigilanza della Polizia postale e delle Forze dell'Ordine”.

Paolorossi (che è anche sponsor sportivo) è un personaggio non nuovo alle cronache, che a volte lo trovano protagonista.



Il tutto era nato nei primi giorni dell’anno (come abbiamo scritto il 6 gennaio) quando era partita la campagna pubblicitaria della Sartoria Luca Paolorossi in cui sulle “vele” piazzate strategicamente negli incroci e rotatorie della rete stradale marchigiana campeggia una ragazza nuda intenta a stirare i pantaloni ad un uomo in giacca e boxer che aspetta leggendo un giornale. Pubblicità in stile Tom Ford. “Pubblicità sessista” hanno tuonato alcune donne che si sono sentite offese e prese di mira da una campagna pubblicitaria fin troppo spregiudicata, a loro parere.



Ma Luca Paolorossi non è nuovo a iniziative di comunicazione forti ed incisive. Però la cassa di risonanza su Facebook era esplosa già con opioni contrastanti.



Comunque, ancora all’inizio della polemica lo stilista, carta e penna alla mano ha voluto replicare dicendosi sorpreso in quanto "la campagna pubblicitaria non esprime alcuna idea né volontà sessista e gioca semmai sull’ironia. Il nudo della donna che stira non è affatto volgare ed è stato pensato in una cornice “burlesque”, sia per la capacità dell’immagine di celare con arguzia i particolari, sia per l’espressione della ragazza che pare appunto scherzare sulla situazione. Al contrario, per smentire l’accusa di sessismo, ad essere dissacrata e ridicolizzata è semmai proprio l’immagine dell’uomo, messo in mutande e fortemente “diminuito” nella sua dimensione di sesso forte ed espressione di potere”. Ora la polemica ha ripreso vigore e c’è da attendersi nuove puntate.
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