Pierfrancesco Favino
è “Un servo per due”

Pierfrancesco Favino è “Un servo per due”
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Martedì 7 Gennaio 2014, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 11:30
FERMO - Il teatro dell'Aquila di Fermo proprio uno di quei teatri in cui Pierfrancesco Favino sogna di recitare: un teatro antico, di tradizione, nobile, dove stasera alle 21, in esclusiva regionale, l'attore pluridecorato va in scena con "Un servo per due". E se questo titolo vi ricorda qualcosa, tipo "Arlecchino servitore di due padroni" avete indovinato: è l'adattamento in chiave moderna fatto dal commediografo inglese Richard Bean.



"Un servo per due" è uno spettacolo totale, con balli e musica dal vivo: la commedia dell'arte ha così trovato la sua seconda vita, senza maschere, ma con quelle tipiche "maschere" che possono considerarsi - con tic e dialetti, status symbol e manie - gli stereotipi della società di oggi.

La commedia è ambientata nella Rimini degli anni '30, in un contesto assai adatto al gioco degli equivoci che la commedia di Goldoni mette in scena. C'è il travestimento di una donna in un boss della malavita - Rachele, gemella dello pericoloso Rocco, dopo la sua morte ne ha preso le sembianze, per riscuoterne i lauti crediti - e c'è il plautino contorcimento del "servus callidus", servo di Rachele e di Lodovico, per non farli incontrare. Non vuole rivelare che per fame è costretto a servire due padroni; in più, Rachele/Rocco e Lodovico sono fidanzati... Se già state perdendoci la testa, a ricostruire la trama, non preoccupatevi: sarà l'abile drammaturgia, che da Goldoni giunge fino a noi, a ricomporre attraverso i mille espedienti di Pippi (Arlecchino) la soluzione dell'assurda situazione, complicata da ambiguità e sberleffi.



E come deve, Favino che interpreta naturalmente la parte del titolo, salta e balla, capitombola e gigioneggia in mezzo alla folta compagnia di giovani interpreti scatenati. Loro fanno parte di "Danny Rose", una compagnia coraggiosa, messa in piedi l'anno scorso, che ha al suo attivo già 27 spettacoli. Il pubblico si diverte da matti ad assistere a questa pièce, che nel suo adattamento non ha perso un grammo della sua irresistibile comicità. E anzi ha guadagnato - Goldoni, c'è da scommetterci, dal suo Paradiso dei drammaturghi sogghigna soddisfatto - in ritmo e attualità, coinvolgendo mezzi e artifizi tipici, modi e battute non solo del teatro moderno, ma di tutti i media. In scena la musica è eseguita dal vivo da una piccola orchestra composta da Luca Pirozzi (chitarra, voce, banjo), Luca Giacomelli (chitarra), Raffaele Toninelli (contrabbasso, voce), Emanuele Pellegrini (batteria, percussioni, voce).



"È indubbiamente un teatro popolare, questo - ha detto Pierfrancesco Favino - fatto con grande professionalità e con il desiderio di contattare il pubblico anche fisicamente. La mia sensazione è che il pubblico avesse il bisogno di uno spettacolo del genere, più di quanto avevamo preventivato". Già, perché "Un servo per due" è una commedia, come tutte quelle di Goldoni, che sa azzeccare i tempi e i colori che piacciono a tutti, anche ai critici raffinati.



Brava la compagnia con un eclettico Pierfrancesco

È straordinario vedere in scena Favino, che dal teatro classico proviene, e che sullo schermo ha interpretato personaggi come Giuseppe Di Vittorio e il Libanese della Banda della Magliana, l'anarchico Giuseppe Pinelli, il generale Della Rovere e Clay Regazzoni (in Rush), vestire i panni di questo moderno Arlecchino che si ritrova affamato e senza soldi. Accetta di lavorare per due padroni: Rocco, piccolo malvivente del Nord, e Lodovico, noto malfattore. Poi scoprirà che "Rocco", sotto mentite spoglie, è la sua sorella gemella: Rachele. Il vero Rocco è stato ucciso dal fidanzato di Rachele e secondo padrone di Pippi, Lodovico.

Lo stesso Favino ha tradotto e riadattato il testo inglese in italiano con Paolo Sassanelli, con cui firma anche la regia, Marit Nissen e Simonetta Solder. In scena, con lui, troverete Bruno Armando, Gianluca Bazzoli, Haydée Borelli, Claudio Castrogiovanni, Pierluigi Cicchetti, Ugo Dighero, Stefano Pesce, Pietro Ragusa, Marina Remi, Diego Ribon, Chiara Tomarelli, Valentina Valsania. Lo spettacolo è prodotto da Gli Ipocriti e Compagnia di Repertorio con la Fondazione Teatro della Pergola. Le elaborazioni musicali sono dell'orchestra Musica da Ripostiglio, le scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Alessandro Lai, le luci di Cesare Accetta, le coreografie di Fabrizio Angelini.
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