​A Pesaro il lavoro di Barberio Corsetti
L’anacronistica filosofia di vita di Gospodin

Giorgio Barberio Corsetti presenta Gospodin
Giorgio Barberio Corsetti presenta Gospodin
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Venerdì 21 Novembre 2014, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 11:37
PESARO – Gospodin al Teatro Rossini di Pesaro. Rifiuta il sistema, le logiche del denaro e la proprietà privata per non avere vincoli nell'ossessiva ricerca della libertà. L'anacronistica filosofia di vita di Gospodin segue di pari passo la sua storia di anti-eroe e diventa un produzione teatrale italiana diretta da Giorgio Barberio Corsetti. Sul palco un trio d'eccezione: Claudio Santamaria, Valentina Picello e Marcello Prayer. Lo spettacolo nasce da un testo di Philipp Löhle che, con i suoi lavori dal carattere acido e surreale, di grande efficacia drammatica, è ispiratore di un teatro fatto di sorprese e con ferocia esplora le contraddizioni della nostra società votata al consumo. Con questa tragicommedia del rifiuto, da oggi (21 novembre) a domenica proseguono al Teatro Rossini di Pesaro gli appuntamenti della Stagione di Prosa promossa dal Comune e dall'Amat, realizzata con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo. Lo spettacolo farà tappa a Macerata il 18 e 19 dicembre e ad Ascoli Piceno il 20 e 21 dicembre. Con Gospodin torna anche Oltre la Scena, un ciclo di appuntamenti in cui le compagnie incontrano il pubblico mettendosi a disposizione per domande e curiosità, che ha luogo sabato 22 novembre alle ore 18 presso la Sala della Repubblica a Pesaro.



Corsetti chi è Gospodin?

E' un uomo che decide di non avere bisogno dei soldi e di vivere in maniera anti-capitalista in un paese capitalista. La sua storia dopo vari passaggi lo porta in prigione e qui, per assurdo, trova la libertà. E' in sostanza un apologo fatto di scene brevissime, quasi dei disegni, scritto in maniera insolita che racconta paradossalmente il nostro rapporto con il denaro.



Perché ha scelto di portarlo in scena?

Perché mi diverte in quanto è una commedia tragica, i personaggi sono buffi e, nello stesso tempo, ha un fondo di poesia e di disperazione che trovo ci appartenga. Al termine si ha l' impressione che Gospodin abbia ragione ad andarsene in prigione, perché il mondo in cui viviamo è una prigione ancora più grande, fatta di pregiudizi e di schiavitù rispetto al denaro.



Quanto c'è di Gospodin in lei?

Diciamo che potrebbe essere un mio caro amico.



Un ritratto flash per ognuno degli attori?

Claudio Santamaria è molto fisico, con un grande fondo di ironia e sensibilità quindi, è perfetto per la parte. Il suo personaggio è un po' orso, disadattato, ma pieno di vitalità e gioia. Marcello Prayer è un numero infinito di personaggio ed allo stesso tempo uno dei narratori. Valentina è travolgente nella sua interpretazione di quattro personaggi ed è un narratore. Insieme creano tante piccole scene e duetti e, tutto, si basa sulla loro energia e capacità di trasformarsi.



La scelta di utilizzare una scenografia digitale invece?

E' realizzata da un gruppo di bravissimi grafici e videomaker, gli Officine K, che si sono inventati un universo in un guscio di noce, un universo inconsueto realizzato con un videoproiettore.



Nel momento 'Oltre la Scena', quali sono le curiosità più frequenti del pubblico?

Sul senso profondo del racconto, anche se penso che ognuno si ricavi il suo.



Il suo rapporto con le Marche è molto stretto vero?

E' semplicemente fantastico! Lo scorso anno ho lavorato con lo Stabile e quest' anno con l' Amat. E' bello ritrovarsi tra vecchi amici perché la mia carriera è iniziata a Polverigi, con Velia Papa, Marta Morico e gli altri.




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