Mariotti: "Fu protagonista
della Rossini Renaissance"

PESARO - "Claudio Abbado mise la propria autorit�, il proprio prestigio a servizio di un'operazione culturale all'epoca rischiosa: la restituzione al mondo del patrimonio rossiniano perduto, in edizione critica". Con Abbado, afferma il sovrintendente del Rossini Opera Festival Giacomo Mariotti, "scompare uno dei maggiori direttori d'orchestra del secolo, certamente, ma per quanto ci riguarda perdiamo un amico, il protagonista della Rossini Renaissance".



Abbado "diresse per primo alla Scala a fine anni Sessanta un Barbiere in edizione critica. Fu il primo a credere al recupero integrale di Rossini». Fino al "memorabile" Viaggio a Reims diretto a Pesaro il 18 agosto 1984: "fra i più importanti spettacoli del Novecento. Una partitura scomparsa, miracolosamente ritrovata e restituita al pubblico con un cast leggendario, la regia di Luca Ronconi e, soprattutto, la direzione di Claudio Abbado, alla guida di un'orchestra eccellente, la Chamber Europe Orchestra, da lui stesso fondata». Le voci erano quelle di Cecilia Gasdia, Lucia Valentini Terrani, Katia Ricciarelli, Samuel Ramey, Ruggero Raimondi, le scene di Gae Aulenti: l'opera in un atto, composta per l'incoronazione di Carlo X re di Francia, segnò il decollo del Rof, considerato dai più come un'avventura temeraria: «e questo proprio grazie all'adesione decisiva di Claudio, che con il peso della sua autorità sostenne un'impresa, il recupero di tutta l'opera rossiniana, seria e buffa, che andava contro la tradizione".



"Sfidando i gusti e l'opinione del pubblico" Abbado diresse altri titoli rossiniani alla Scala di Milano, dando una spinta decisiva alla riscoperta del compositore pesarese da parte delle grandi platee. "Per ricordarlo, con commozione e affetto - annuncia Mariotti -, pensiamo di riproporre al pubblico, in teatro, il filmato Rai di quel Viaggio a Reims".