Con Dondero
il mondo in un clic

Con Dondero il mondo in un clic
di Domenico Ciarrocchi
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Giovedì 3 Aprile 2014, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 15:46
FERMO - Ottantasei anni il mese prossimo, l’entusiasmo e la gioia di un bambino. L’ironia di chi ha conosciuto tutto e tutti e pu permettersi il lusso di non prendersi troppo sul serio. Mario Dondero l’orgoglio della piccola Fermo che a volte soffre fra le sue mura troppo strette, gli orizzonti pacifici ma limitati. E’ un uomo senza confini ma, come dice l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Buondonno, “ormai più fermano dei fermani”. Le sue foto hanno fatto il giro del mondo e ora finiranno alla Fototeca provinciale di Altidona. Una sezione tutta per lui. Un punto di riferimento per i turisti, e non solo, che verranno.



Una notiziona: l’archivio del grande fotografo sotto gli occhi di tutti, suo omaggio al territorio e omaggio del Fermano alla magia dei suoi scatti. Da novembre 3-4 persone sono all’opera per inventariare e digitalizzare in alta definizione almeno 7 mila diapositive, circa mille legate a situazioni, eventi e viaggi di cui Dondero è stato testimone diretto. In tutto le dia sono almeno 200 mila,sessant’anni di immagini dai primi lavori per l’Unità negli anni Cinquanta al francese Le Monde, quando si era trasferito a Parigi; dagli scatti sui grandi personaggi della cultura e dello spettacolo ai reportage in Africa, come quello sulla guerra d’Algeria. Per descriverlo, più che un articolo di giornale ci vorrebbe un libro. Eppure quando ti conosce è il primo a dirti “piacere”. Il “piacere” è suo. “Sono - rimarca Dondero - un maniaco della cronaca e non ho mire artistiche. Le foto d’arte spesso finiscono dimenticate in qualche studio medico. Queste foto, invece, sono come il vino: con il passare degli anni prendono colore e sapore, contributi alla conoscenza del mondo. L’archivio vuole essere un passaggio del testimone”.



Il lavoro è in corso nell’abitazione fermana di Dondero e ancora oggi lui stesso si stupisce di qualche vecchio scatto dimenticato. Per dire: è spuntata fuori un’immagine di Fidel Castro al vertice dei Paesi non allineati ad Algeri. Era il 1978. “Per la Provincia di Fermo - dice il presidente Fabrizio Cesetti - questa è la ricezione di un dono e un riconoscimento alla sua arte. In questi anni per noi la cultura ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale”. Dietro all’archivio, i cui diritti resteranno a Dondero e alla sua famiglia, un lavoro certosino. “C’è - ricorda Pacifico D’Ercoli, responsabile della Fototeca provinciale - chi sta al computer, chi cataloga, chi sistema il materiale. E chi scansiona. Un patrimonio incredibile”. Provincia e Fototeca si preparano alla presentazione dell’evento, domani alle 17.30 alla Sala dei Ritratti, e pregustano i frutti di questo accordo che è un patto fra amici, una stretta di mano davanti a una tavola imbandita. Il rapporto fra i protagonisti è fraterno e Dondero, nato a Milano e di orgini genovesi. solo a Fermo e per Fermo avrebbe potuto fare tutto ciò. “La sua- chiosa Buondonno - è una narrazione con la macchina fotografica. Lui è un militante dei valori di libertà e uguaglianza e questo archivio ne sarà la testimonianza”.
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