Come in Europa
il teatro si crea

GROTTAMMARE - Dai tre tenori ai tre attori. Giovani cervelli in fuga che rientrano, per�, per scommettere ancora una volta sull’Italia.

A Grottammare, dove il terreno è fertile per fare sperimentazione teatrale e la loro esperienza internazionale dà vita, fino al 6 gennaio, a un’esperienza performativa unica. Un workshop iniziato ieri che si concluderà, il 6 e 7 gennaio, al teatro dell’Arancio, con uno spettacolo (alle ore 21). Lajos Talamonti, Edoardo Ripani e Enoch Marella si sono trovati grazie a Open Sea, la rassegna culturale estiva di San Benedetto.



Salirono su un pullman di linea e crearono uno spettacolo che, a Berlino, capitale della cultura europea oggi, aveva sbancato. Lo adattarono alla realtà locale e bissarono il successo. Poi ognuno se ne tornò all’estero. Lios appunto in Germania e ora è in procinto di partire per una tournee a Londra e in Svizzera. Edoardo soprattutto a Bruxelles, altra città cosmopolita che accoglie le differenze. E anche Enoch che sta lavorando su testi di Dostoevskij. A Grottammare li stanno seguendo in tanti. Almeno una ventina, provenienti da tutta Italia. Il workshop ha un afflato internazionale, i temi sono l’integrazione e la conoscenza. Gli “alunni” non sono tutti professionisti, come si conviene proprio alle più avanzate forme di teatro mondiale, dove conta la partecipazione attiva del pubblico con gli attori, in una forma di interpretazione che è più educazione alla conoscenza che pura rappresentazione di personaggi della tradizione. Ma il loro progetto non vuole fermarsi qui. L’intenzione è creare una sorta di scuola permanente che, almeno due volte l’anno, sia in grado di portare in questo angolo di Europa lontana dai centri più celebrati forme di rappresentazione capaci di guardare oltre i confini non solo regionali ma nazionali. In collaborazione con la regione Marche che li ha lanciati e sostenuti agli esordi. E con Blow Up che sta credendo in questo progetto davvero innovativo.