Enrico Ruggeri e i suoi “Pezzi di vita”
al Teatro Lauro Rossi di Macerata

Enrico Ruggeri e i suoi “Pezzi di vita” al Teatro Lauro Rossi di Macerata
di Marco Chiatti
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Sabato 18 Aprile 2015, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 18:08
MACERATA - Anche lui ha scelto le Marche per la data zero del suo nuovo tour. E lo ha fatto rifugiandosi fra le bellezze delle nostre colline, facendosi coccolare dalle delizie della nostra cucina, godendosi la tranquillità delle nostre terre. Partirà stasera (18 aprile) da Macerata, con la data zero, la sua nuova tournée “Pezzi di vita” che presenterà in anteprima nazionale stasera al Teatro Lauro Rossi per poi toccare le grandi piazze italiane.



È tornato a cantare dopo aver scritto un libro, essere andato in onda con una trasmissione radio, aver fatto il conduttore in Tv. Ora si veste di nuovo dei panni del cantautore milanese, collaborando con la pianista Stefania Schiavone e lo fa incidendo 10 brani nuovi di zecca e arrangiando 14 vecchi successi per dargli una rinfrescata.



Ruggeri ritorna a scrivere canzoni, la sua grande passione!

Sono ventiquattro canzoni, non è poco. Il lavoro è durato parecchio, 6 mesi fra studio, scrittura e prove: quando sei nella fase creativa sei molto concentrato e il tuo tempo è tutto impegnato lì.



E che concerto sarà quello che inaugura la sua tournée a Macerata?

Sarà un concerto teatrale. Si intitola Pezzi di vita proprio perché porta sul palco parole, racconti, attimi. La scaletta è divisa in due parti, ci saranno canzoni nuove (non troppe) e soprattutto quelle vecchie. Perché chi viene a sentirti in teatro, le vuole riascoltare, le vuole cantare. Non puoi non fargli Il mare d’inverno.



A proposito, Il mare di inverno è nata nelle Marche?

E’ vero. E’ nata pensando alle Marche, e non poteva essere altrimenti visto che ho passato tutta la mia adolescenza fino a 20 anni andando al mare a Marotta. Proprio lì ho avuto le mie prime fidanzatine, gli incontri, insomma mi legano ricordi indelebili a quelle zone. Tanto che non appena posso ci torno, magari per fare una mangiata di pesce con gli amici. E poi delle Marche ricordo molti concerti, tutti molto belli: Sferisterio, Numana, Sirolo e andando indietro nel tempo il Jabi di Marotta e Zerobabele di Marzocca.



Tanto che ha scelto le Marche per la data zero del suo tour.

Si tratta di stare una settimana in un posto per fare i ritocchi finali, una fase delicata, quindi devi starci bene in un posto. A Macerata una volta parcheggiato ti dimentichi della macchina, mangi da dio, vai a piedi in teatro, insomma un luogo ideale.



Un monumento della musica italiana come lei, cosa pensa delle nuove leve della canzone nate a colpi di talent show?

Sono belle vocalità che potrebbero essere interessanti se cantassero canzoni interessanti. Invece i testi sono brutti, parlano di microcosmi, sono scritte da gente che non legge libri, non va al cinema. E pensare che questi sono tempi in cui ci sarebbe tanto da scrivere, se avessi 20 anni scriverei 5 canzoni al giorno!



Oltre che cantautore lei ha condotto trasmissioni televisive, radiofoniche, scritto libri: ma dove si sente di più a suo agio?

Sul palco la parte più narcisista di me è quella che viene più coccolata, la gente canta, ti applaude, c’è un contatto diretto. Ma a me piace anche scrivere libri, radio, raccontare storie agli altri, perché appunto, questa cosa credo che manchi un po’ nella realtà di oggi.
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