ROMA - Emma è tornata sul palco. Per la terza volta in un anno è in tour. “Emma 3.0” è la nuova scommessa che racconterà in nove Palasport italiani ben cinque anni di lavoro, rivisitati da una rivoluzione elettronica.
Si parte da Acireale e lunedì la cantante sarà a Bari al PalaFlorio. Arriva anche l’album “E-Live” e a dicembre la Spagna. Ma lei dice: «Cosa rifarei domani? La Notte della Taranta, ovvio». A buon intenditor...
«Si chiama “3.0” perché è l’evoluzione del tour cominciato con “Schiena Tour”, costruito intorno al disco - spiega la cantante - al quale è seguito “Emma Limited Edition”, funzionalizzato intorno all’Orchestra sul palco con arrangiamenti quasi sinfonici.
È un party itinerante, la festa di chiusura di un anno pazzesco cominciato con “Schiena”, il disco e poi questi tre tour: dopo non so quando tornerò sulla scena, sparirò per un po’ per dedicarmi al nuovo disco».
«La gente sarà spinta a divertirsi e a ballare perché i ritmi sono veramente “danzerecci”. Poi ho deciso anche di riprendere dei brani dal mio primissimo disco “Oltre” e riarrangiarli nuovamente. È insomma una fusione di tanti elementi».
«Sono affezionata a tutte le cose che ho fatto perché sono state importanti per la mia carriera, ma anche a livello umano. Mi piace riprendere dei brani che non canto da tempo per riproporli nello spettacolo finale che è un po’ il riassunto di questi cinque anni».
«È il dvd del concerto all’Arena di Verona di luglio, con in più i duetti che ho fatto in “Emma limited Edition”. Esce l’11 novembre in tutti i negozi e digital store e dopo il tour lo presenterò in tutta Italia. Ovviamente verrò anche nel Salento».
«Io l’ho ospitato all’Arena di Verona abbiamo fatto due pezzi insieme, quindi ricambierò nel suo spettacolo. Vedremo come sarà l’approccio con la Spagna, magari da cosa nasce cosa».
«Mi diverte, poi fa bene viaggiare, imparare, vedere nuove cose».
«Fondamentalmente mi diverto sempre. È stato bello andare a Sanremo e vincere, all’Eurovision confrontarmi con tanti artisti stranieri e anche non vincere, sono belle esperienze. Ma la Notte della Taranta è sangue, è casa, è terra, è stata un’emozione pazzesca e la rifarei certamente anche dopodomani».
«Un’artista non smette mai di lavorare. Ora penso a portare avanti bene questo tour e che la gente torni a casa soddisfatta del mio nuovo progetto. Poi ci fermeremo un po’ per prendere fiato dopo mesi e mesi che si macina solo lavoro. Dopo la pausa sicuramente penserò al nuovo disco».
«Sinceramente non ho mai avuto ambizioni artistiche da bambina, non pensavo di fare spettacolo anche se avevo la musica vicina. Solo da grande ho deciso che mi sarebbe piaciuto farlo diventare il mio lavoro. Ho visto le cose come un obiettivo più che come un sogno, perché gli obiettivi sono più facili da raggiungere rispetto ai sogni. Poi nella vita le cose se devono succedere succedono».
«Tantissimo. Non vedo l’ora di salire sul palco e dare tutto di me in queste date visto che poi mancherò per un bel po’. Nell’ultima tappa, infatti, prevedo molte lacrime».
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