Le donne e la storia
ovvero le eroine invisibili

Le donne e la storia ovvero le eroine invisibili
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Lunedì 30 Marzo 2015, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 12:04
ANCONA - Donna non solo moglie e madre ma anche soggetto importante della storia, della crescita civile e sociale dell'umanità. Un ruolo che per quanto scontato non è mai stato preso nella giusta considerazione. Per questo la Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna ha voluto dedicare un incontro specifico a un argomento che come ha detto la presidente Adriana Celestini: "E' ora di affrontare. È ora di ridare le donne alla storia. Andando a dare memoria dell'operato delle donne che non sono state ne eroine ne regine ma che con il loro agire hanno costruito la storia dei tessuti sociali."

L'incontro, a Palazzo delle Marche, ha visto gli interventi delle prof.sse Anna Pia Giansanti, storico dell'arte e di Silvana Pieroni Baldi, insegnate di storia.



Interventi che hanno ricostruito l'aspetto iconografico e storico di una donna protagonista della storia.

Anna Pia Giansanti ha parlato di come la donna è stata rappresentata nella pittura italiana dell'800 nel periodo risorgimentale.



Il contrasto tra la posizione giuridica subordinata della donna rispetto al suo protagonismo risulta nei dipinti dove la donna è sempre messa in primo piano come l'addio al patriota o quando combatte sulle barricate a volte in armi a volte aiutando i feriti per arrivare poi alle donne che hanno fatto il risorgimento nei salotti come Cristina Belgioiso, Clara Maffei e le donne che hanno combattuto come Colomba Corsi Antonetti e Peppa la cannoniera, Antonietta De Pace, per arrivare alla nostra Stamira, eroina medievale, presa come simbolo dell'eroismo femminile.



Le donne nella Resistenza è stato l'argomento toccato da Silvana Pieroni Baldi che ha parlato di come queste si siano inserite nel conflitto di ribellione, lasciando il loro ruolo di madri e mogli per lottare per la libertà. Ne hanno fatto parte donne di ogni ceto sociale il cui desiderio era quello di vedere la propria patria libera e di porre fine alla guerra.

Con la Resistenza le donne ricoprono diversi ruoli tra cui i più importanti furono le staffette, le combattenti, le infermiere, le fattorine che diffondevano la stampa clandestina.



Donne arrestate, torturate, seviziate, portate nei campi di sterminio ma finita la guerra, la storiografia e le istituzioni negarono il contributo portato dalle donne alla Resistenza.

I loro ruoli non vennero riconosciuti perché la loro missione era considerata secondaria e di supporto all'azione dell'uomo per cui è giusto parlare di resistenza taciuta. Ecco perché è giusto parlarne e ricordarle.
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