​La luce sul Cenacolo viene dalle Marche
grazie alla tecnologia di iGuzzini

​La luce sul Cenacolo viene dalle Marche grazie alla tecnologia di iGuzzini
di Maria Laura Pierucci
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Mercoledì 1 Aprile 2015, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 18:34
MILANO - La luce è tornata sul Cenacolo e viene dalle Marche. L'Ultima Cena è l'opera realizzata da Leonardo da Vinci fra il 1494 e il 1498 nell'ex-refettorio del convento vicino al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.



Non è soltanto l'azzeccato slogan della iGuzzini per il nuovo sistema di illuminazione del dipinto vinciano presentato ieri in conferenza stampa nel capoluogo lombardo, ma anche una promessa mantenuta per quei visitatori che avranno l'opportunità di ammirarlo.



È costato circa 200 mila euro il progetto illuminotecnico dell'azienda recanatese: avviato a settembre scorso, ha messo in campo il know how della iGuzzini sia in termini di studio scientifico che in termini di messa in opera. "Ritengo che il nostro", ha commentato Adolfo Guzzini, "sia stato un intervento eccezionale per l'avanzatissima tecnologia impiegata. Si tratta, infatti, di led non ancora disponibili sul mercato e riflettori con filtri speciali che permettono di valorizzare i colori del dipinto evidenziandone le sfumature di rosso".



Migliora così sensibilmente la percezione visiva dell'Ultima Cena, un'opera che da sempre presenta difficoltà di conservazione a causa dell'umidità presente nell'ambiente circostante.



I prodotti installati dalla iGuzzini, come spiegato in conferenza stampa, comportano una riduzione dell'emissione di calore nella misura di 4°C rispetto al precedente impianto di illuminazione, con una ricaduta positiva sulla stabilità dell'ambiente espositivo.



La tecnologia adottata avrà conseguenze anche in termini di risparmio energetico medio, che si attesterà attorno all'80%, e di riduzione di polveri all'interno del refettorio. Un doppio vantaggio che permetterà di allungare l'orario di apertura al pubblico così che molti più visitatori potranno ammirare il capolavoro di Leonardo.

La disposizione dei corpi illuminanti, poi, proietta maggiore luce al tavolo e ai volti, a quello di Gesù in particolare. Questo contribuisce a dare profondità al dipinto.



"Con questo intervento, realizzato grazie alla collaborazione con l'Istituto Italiano di Conservazione e Restauro, la Soprintendenza della Regione e il personale del Cenacolo Vinciano", ha affermato Massimiliano Guzzini, "l'azienda vuole mostrare come, lavorando insieme privato e istituzioni, si possono condurre in porto progetti importanti nel sistema di conservazione dei beni culturali. L'Italia vanta un sistema dedicato ai beni culturali fatto di aziende e tecnici. È un tessuto professionale che potremmo esportare all'estero perché costituisce una filiera di business che è un'eccellenza italiana".



Punta sul binomio conservazione-valorizzazione del patrimonio artistico e culturale l'intervento del ministro Franceschini: "Siamo in grado di fare un lavoro straordinario e la legislazione che stiamo mettendo in campo ci fa vincere una battaglia non scontata. La collaborazione fra pubblico e privato è un atto dovuto se si interviene sul patrimonio che è di tutta l'umanità. Siamo possessori pro tempore di quel patrimonio, ciascuno intervenga per valorizzarlo. Norme fiscali come l'art bonus non comportano solo un vantaggio materiale, ma anche educativo. Il legame fra museo e territorio può essere la nostra forza, non dobbiamo appiattirci su modelli stranieri. Grazie, dunque, a Guzzini perché è nella linea di cui il nostro Paese ha grande necessità".



"Abbiamo voluto dare il nostro contributo", ha concluso il presidente dell'azienda di illuminotecnica, "come primo segnale di avvicinamento all'Expo. Tutto il costo rimane a nostro carico, dalla ricerca fino alla manutenzione. È un'adozione che rimarrà fino a quando rimarranno i nostri sistemi".
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