Barbara D’Urso mette nei guai il papà
che vuole salvare il figlio cardiopatico

Barbara D’Urso mette nei guai il papà che vuole salvare il figlio cardiopatico
di Bianca Francavilla
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Sabato 28 Novembre 2015, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 21:43
ROMA - Barbara D’Urso ha messo nei guai Renato Maffia, il papà che sta lottando da mesi per far tornare il figlio Emilio, cardiopatico, in Italia dalle Filippine.

Tutto è iniziato quando, dopo l'articolo pubblicato da Leggo: Pomeriggio Cinque ha contattato la redazione del giornale per chiedere il mio contatto, visto che mi sono occupata del caso, per invitarmi in trasmissione. Nei giorni seguenti è stata organizzata la diretta e, poiché Maffia non ha un’abitazione stabile, ho messo a disposizione la mia abitazione per il collegamento di lunedì 23 scorso.

Una volta arrivati i cameramen sul posto, io e il signor Renato abbiamo parlato con la regia per non sbagliare niente durante la trasmissione. Eppure la vicenda è stata travisata. Barbara D’Urso ha annunciato la diretta dicendo: «Siamo in collegamento da casa di Renato che si trova insieme a Bianca, un’amica di famiglia». Una semplice frase piena di errori che ha portato innumerevoli conseguenze al povero papà che da mesi non fa altro che lottare perché gli venga solamente trascritto il certificato di paternità in Italia.

La casa in cui è avvenuta la diretta, infatti, non era di Renato che notoriamente non ha un’abitazione e dorme dentro l’auto o appoggiandosi da amici e colleghi con i quali lavora. Ed io non sono un’amica di famiglia ma la giornalista che si è occupata del caso e che ho messo a disposizione la mia abitazione perché la diretta potesse essere fatta.

Inoltre, dopo due ore e un quarto seduto su un divano in attesa del collegamento, Renato ha risposto con un sorriso alla battuta del cameraman accanto. «Ci sono buone notizie Renato visto che ridi?» ha incalzato immediatamente Barbara D'Urso. E ancora: «Io di certo non reagirei così se fosse mio figlio in queste condizioni, ma a volte la tv falsa le cose». Insomma, non certo una buona presentazione per un papà che lotta ogni giorno per salvare la vita di suo figlio.
Da quel lunedì 23 per Renato si sono moltiplicati i guai. «Ieri – spiega – mi hanno accerchiato al bar di Latina dove vado ogni sera e mi hanno detto: “Ma come, metti i salvadanai in giro per la città chiedendo alla gente di aiutarti a inviare dei soldi per le cure di tuo figlio nelle Filippine e poi abiti in una villa con il camino?”. Mi sento in imbarazzo: la gente sembra credere più a Barbara D'Urso che a me. Inoltre – continua – ho avuto problemi anche alla Caritas, dove vado a mangiare pur di inviare tutto il mio guadagno nelle Filippine in attesa che Emilio riesca a tornare in Italia e per le cure gratuite. I pasti a disposizione sono pochi e mi hanno detto che, se davvero ho una casa come è apparso in televisione, potrei comprarmi da mangiare da me».

Eppure un modo per rimediare a quanto accaduto c’era. Subito dopo la diretta, infatti, Renato ed io abbiamo contattato la redazione chiedendo una immediata smentita delle informazioni errate. Ma, oltre a svariate scuse ricevute nessuno ha rettificato.
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