Ascoli, Saturnino si racconta
da Sting ​fino a Jovanotti

Ascoli, Saturnino si racconta da Sting ​fino a Jovanotti
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Venerdì 22 Maggio 2015, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 23:17

ASCOLI - Venti anni fa, con una foto scattata con la stessa posa, identica espressione e medesimo titolo, Saturnino apparve nella copertina del suo primo disco solista.

L'incontro con Jovanotti era già avvenuto e con lui aveva già creato una coppia formidabile sul palco e in sala di incisione. Da allora, il musicista ascolano, dall'aria scanzonata al punto di diventare subito un personaggio, ha vissuto una carriera straordinaria costituita da dischi, concerti, incontri, viaggi. C'è tutto questo in "Testa di Basso", autobiografia scritta con Massimo Poggini, presentata da Rinascita nel corso di un incontro condotto da Eleonora Tassoni. Per lui, tornare ad Ascoli significa ogni volta ritrovare la sua terra, gli amici, la famiglia e tornare alle tappe che lo hanno portato sino a dove ora si trova: ripensare alla sua adolescenza ("La band degli inizi si chiamava Spitfire") e ai suoi affetti ("Qui c'è mia sorella: se non fosse venuta sarei dispiaciuto"). Nell'appuntamento ascolano Saturnino ha spiegato il perchè del volume e il rapporto con il suo inseparabile compagno di vita, il basso ("Te lo fanno suonare sempre all'inizio ma è il più facile da usare male"), che ha imbracciato più volte nel corso dell'incontro, spaziando da "Smoke in the water" dei Deep Purple a "Killing me softly" dei Fugees. Inevitabile è stato anche rievocare i personaggi descritti nella pubblicazione: da Sting ("Quando l'ho conosciuto ho fatto cadere il suo strumento") a Lou Reed ( "Ho fatto per una sera il suo autista") a Pavarotti ("Ad una festa mi ha messo una parrucca che non si toglieva più"). Scoperte, rivelazioni, episodi sorprendenti e impensabili, sino a Jovanotti, che ha voluto dedicare all'amico una frase nel libro."Se dopo 25 anni lavoriamo ancora insieme è perché ci divertiamo sempre" ha raccontato Saturnino di questa fiaba bellissima, diventata tale anche grazie a lui.

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