La musica di Baglioni
regala emozioni/LE FOTO

La musica di Baglioni regala emozioni/LE FOTO
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Sabato 3 Maggio 2014, 23:01 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 18:59
​ANCONA - Claudio Baglioni inizia il concerto con il casco, accompagnato da bodyguard anche loro con l’elmetto di protezione ma non parla dell’incidente occorso a un operaio fuori dal PalaRossini.

La scenografia era già prevista. Parte subito la musica: Tu come stai? Un saluto ad Ancona. Ecco la maratona di Baglioni. Ci vuole il fisico per realizzare un concerto così. E soprattutto tanto cuore per far emozionare. Ancora.





Trentatrè tra i più grandi successi del pop d’autore italiano dagli anni ’70 ad oggi, per tre ore di grande musica senza interruzioni, prodotte da un supergruppo di 13 straordinari polistrumentisti. Numeri da brividi per chi fa musica da quarant’anni. Ma Claudio è così. I suoi show sempre studiati fino al minimo dettaglio, lo sa bene chi ha avuto la possibilità di assistere alle sue prove. Niente lasciato al caso. Così che in una macchina dagli ingranaggi perfetti possa emergere più facilmente il cuore. Quello che Baglioni ha saputo regalare ai suoi fans nel concerto al PalaRossini. Con un intento chiaro: “Convoi” tour, ovvero condividere, vivere insieme le canzoni di oltre quaranta anni di successi con il pubblico a cui le canzoni stessa appartengono.



Il concerto è una sorta di antologia, come una costruzione dove i brani del passato fungono da fondamenta per l’edificazione di un palazzo nuovo. Costruzione che presuppone l'esistenza di un "cantiere", il quale è rappresentato dallo spazio scenico in cui lo spettacolo è ambientato (con impalcature, pedane e caschetti di protezione - gli stessi che Baglioni ha indossato sul palco dell'Ariston in occasione della sua ospitata al Festival di Sanremo 2014). Lo sviluppo si svolge a quaterne di pezzi: ogni quattro brani si sale su un piano di lavoro più alto, sia per quanto riguarda la sonorità delle canzoni sia per i racconti proposti dai testi. Tra un pezzo e l’altro è un flusso musicale ininterrotto, una partitura suonata senza pause. Per le parole sembra non esserci tempo, quasi per non togliere alle canzoni il ruolo di protagoniste assolute dell’intensa notte anconetana. Lo spettacolo gira liscio e potente come una turbina. L’entusiasmo, quando suona Baglioni, è sempre alle stelle: gridano e cantano adolescenti, neopensionate che lo seguono dagli anni ’70, trentenni innamorati della sua musica anni ’90.



Lui, classico completo nero e la chitarra al collo non smette mai di muoversi, dispensando saluti e strette di mano in tutti gli angoli del palco.



A sorprendere nella scaletta è la scarsa presenza di nuovi brani, tutti racchiusi in una sorta di parentesi a metà concerto, con l’unica eccezione del brano principale, Con voi, che ha chiuso la serata. Per il resto il concerto si snoda tra canzoni nuove e brani “antichi” e in parte inaspettati, come Acqua dalla luna o Gagarin. Ma non possono assolutamente mancare E tu, Porta Portese, Avrai, Poster (solo Claudio, chitarra e voce, più cinque ottimi coristi) e quella che è stata definita da molti la canzone più bella del secolo scorso: Questo piccolo grande amore. Della serie la bellezza vince sul tempo.
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