Preziosi insegna
il Mestiere d'amare

Preziosi insegna il Mestiere d'amare
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Lunedì 28 Luglio 2014, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 06:58
FOSSOMBRONE - E' viva l'attesa non solo a Fossombrone per il Fossombrone Teatro Festival che presenta questa sera alle 21.30 Alessandro Preziosi alle prese con un feeling avvolgente. Il Mestiere di vivere di Pavese diventa Mestiere d'amare. "Ho scelto Pavese perché appartiene al programma dimenticato dalla scuola - commenta l'attore napoletano - è una scoperta che è arrivata subito dopo la fine degli studi e che mi ha fatto capire che cosa vuol dire il classico-contemporaneo, cioè colui che appartiene al secolo scorso ma che riesce ad essere un classico".



Il Mestiere di amare è un omaggio allo scrittore piemontese. Lo strumento privilegiato cui affidare i pensieri sul proprio mondo di poeta, scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei laceranti tormenti intimi che segnavano la sua vita. "Pavese ci ha riportato il suo rapporto con il mondo femminile attraverso una serie di passaggi estremamente intimi e dissacranti rispetto all'amore - spiega l'attore - l'intimità che ha è estrema rispetto a ciò che noi spettatori e lettori percepiamo della sua frustrazione e della sua difficoltà di essere amato, più che di amare. Mentre sull'altro piano c'è il fatto di vivere l'amore in maniera talmente alta che alla fine ci fa dimenticare la persona che lui sta amando".



Si tratta di capire quanto di Pavese ci sia in Preziosi che sottolinea: "non mi permetto neanche di entrare nel mondo di Pavese. Non ho vissuto abbastanza e non ho amato abbastanza per avere minimamente l'idea di aspirare alla sua sublimazione dell'amore". L'amore per il teatro è invece qualcosa di speciale: "il teatro è sempre stato il mio obiettivo, il teatro è quello che ha scoperto me e quello che io ho scoperto: è stata una rivelazione da speleologi, più andavo a fondo e più mi mancava l'aria. La sensazione di sospensione e di mancanza d'aria quando scopri il teatro ti dà un senso nuovo del respiro". Il recital intende ripercorrere le analogie, le interconnessioni tra il mestiere della scrittura che ha sempre impegnato Pavese fin dall'adolescenza con il suo rapporto con il mondo femminile, con le donne, rapporto spesso amaro, disperato, sarcastico, raramente sereno e mai felice, attraverso lettere, note, poesie e brani del diario mettendo in risalto la vera tensione di Pavese verso una letteratura che sia "difesa contro le offese della vita".
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