Marche, Camela: no a Marconi assessore
Lucciarini vice del Partito democratico

Marche, Camela: no a Marconi assessore Lucciarini vice del Partito democratico
di Lolita Falconi
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Venerdì 5 Giugno 2015, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:41
ANCONA - Luca Ceriscioli, neo presidente della Regione Marche, non si sbilancia.



Di giunta e assetti di governo non vuole parlare fino all’incontro, fissato per oggi, con il segretario del Pd Francesco Comi. Ma sono bastate le prime indiscrezioni sulla composizione dell’esecutivo per scatenare una serie di reazioni.



A fronte di un Pd dove ancora tutto tace e la trattativa col presidente è stata delegata a Comi, sono gli alleati a mettere i puntini sulle “i” e ad avanzare le prime rivendicazioni. Perché i posti a disposizione dei cespugli del centrosinistra stavolta sono pochi.



E gli appetiti molti. Ecco allora che alla sola ipotesi di un Luca Marconi, unico eletto dell’Udc, chiamato a fare l’assessore, Valeriano Camela, ex consigliere regionale ascolano, diffonde una nota al vetriolo: “Notizie di stampa accrediterebbero l'ipotesi di un inserimento di Luca Marconi come assessore Udc nella giunta Ceriscioli - scrive Camela - . Tuttavia gli accordi pre-elettorali stabiliti nel nostro partito hanno definito i seguenti criteri: il consigliere eletto, in questo caso Marconi, rimane come consigliere regionale, mentre l'assessore viene individuato nel primo eletto della lista provinciale Udc che ha riportato la più alta percentuale di voti dopo quella che ha eletto il consigliere. In termini pratici la lista provinciale Udc di Macerata ha eletto Marconi consigliere regionale, mentre la lista provinciale Udc di Ascoli, essendosi piazzata al secondo posto, esprimerà l'assessore regionale.



Di questi accordi è a conoscenza il segretario nazionale Lorenzo Cesa, il quale mi ha comunicato che sarà presente nelle Marche nei prossimi giorni”. Tradotto: Camela va dritto al punto e rivendica un posto in giunta per sé. Chi invece fa un ragionamento più politico è l’ex assessore Luigi Viventi. Che ricorda al Pd e a Ceriscioli “la scelta coerente e coraggiosa dell'Udc” che ha evitato il “compattamento del centrodestra sotto l'egida di Marche 2020”.



E Pettinari fa notare ai colleghi di partito di non essere stato eletto, ma che se Ceriscioli ragionasse su una casella centrista per la giunta il suo risultato in fin dei conti è inferiore di soli 90 voti a quello di Marconi. Se l’Udc è in ebollizione, anche Uniti per le Marche, il rassemblement di Socialisti-Verdi-liste civiche-Idv-Scelta civica, scalda i motori. I socialisti, che hanno eletto già due consiglieri, con il fermano Luigi Marangoni avanzano la candidatura per un posto nell’esecutivo del super assessore di Porto Sant’Elpidio Milena Sebastiani.



Anche se Gianluca Carrabs, leader dei Verdi delle Marche mette le mani avanti e puntualizza: “Il nostro è un progetto plurale, in cui convivono diverse anime. Un progetto di successo visto che abbiamo preso più di Marche 2020 che aveva molti più soldi e visibilità di noi. Abbiamo fatto un piccolo miracolo di cui vado orgoglioso. I socialisti hanno eletto due consiglieri, vediamo se Ceriscioli e il Pd decideranno di valorizzare solo loro o se apriranno al contributo anche delle altre forze della lista. Certo, se Luca sceglierà un socialista non si avrà la possibilità di valorizzare un percorso politico e se ne assumerà le responsabilità!”. Intanto crescono le quotazioni di Comi assessore.



Una concessione che porterebbe in sé un effetto domino su tutto il partito, visto che la corrente legata a Ceriscioli potrebbe subito ottenere la guida dei dem delle Marche grazie al subentro del sindaco di Offida Valerio Lucciarini, da ieri, a seguito delle dimissioni dalla segreteria dem di Ceriscioli, già vicesegretario vicario.
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