Quirinale, tutti i nomi in ballo. Grillini in gioco se si va al quarto voto

di Alberto Gentili
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Venerdì 12 Aprile 2013, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 13:09
Si arenano le Quirinarie di Beppe Grillo. Colpa degli hacker, assicurano i Cinquestelle. Colpa di candidati sgraditi e troppo votati, secondo i dissidenti. Di sicuro c'è soltanto che più ci si avvicina alla data del 18 aprile, più si delineano gli scenari. Se il Pd e il Pdl riusciranno a trovare un'intesa su un nome di garanzia, su un presidente condiviso, il nuovo capo dello Stato sarà eletto entro le prime tre votazioni, quelle per cui serve la maggioranza dei due-terzi. E i nomi buoni sono quelli di Paola Severino, Anna Maria Cancellieri, ma anche quello di Massimo D'Alema, tornato prepotentemente sulla scena e "apprezzato" da Silvio Berlusconi.



Buoni anche i nomi di Franco Marini, Luciano Violante e Giuliano Amato. Se invece il Grande Patto non scatterà, dalla quarta votazione a maggioranza assoluta, potrebbe passare un candidato targato centrosinistra-Grillo. L'ipotesi più gettonata: Romano Prodi, il nemico giurato di Berlusconi. Oppure Stefano Rodotà. È difficile che il Pd possa accettare, anche se uscissero dalla roulette delle Quirinarie, candidati senza standing internazionale o economico adeguati.