In azione i vandali del Capodanno
Bruciato il presepe alla Piantata di Urbino

I resti del presepe
I resti del presepe
di Giorgio Bernardini
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Giovedì 2 Gennaio 2014, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 16:57
URBINO - Un’ora prima di metter mano allo spumante, a pochi passi dall'inizio del 2014, la festa stata rovinata alla Piantata, il popoloso quartiere della prima periferia urbinate. Non erano ancora le 22.30 quando alcuni inquilini del condominio di via Battista Sforza si sono accorti che il presepe della contrada era stato distrutto da un incendio. Doloso, dicono gli inquirenti.

Il presepe, costato fatica e ingegno agli abitanti del quartiere che lo esibiscono nel porticato di fronte alle case, da anni viene esibito per il tragitto della manifestazione natalizia Le vie dei presepi. Giusto il tempo per dare l’allarme ed evitare che il fuoco si espandesse alle case adiacenti, ma per l’opera in legno non c’è stato davvero nulla da fare.



Le fiamme avevano avvolto gran parte della significativa struttura quando ai vigili del fuoco è arrivata la chiamata di Sergio Paolini, un idraulico in pensione che non avrebbe mai realizzato cosa stava accadendo se non fosse stato per il suo gatto. Tutti, in quei minuti, erano infatti impegnati a consumare l’atteso cenone in famiglia quando il felino ha cominciato a muoversi sospettosamente ed a miagolare in modo eclatante.



Paolini ha così deciso di portar fuori l’animale e si è immediatamente attivato per lanciare l’allarme. A fuoco spento i vigili hanno cominciato ad effettuare le prime valutazioni, rilevando che se l’allarme fosse stato lanciato qualche minuto più tardi si sarebbe potuta sfiorare la strage, con il fuoco che avrebbe potuto intaccare la struttura dei condomini. Ieri mattina i carabinieri hanno compiuto i primi rilievi accertando che alcuni pezzi di carta e cotone sono stati imbevuti di liquido infiammabile – forse benzina – e usati come innesco. I militari stanno cercando di risalire ai responsabili. Si potrebbe trattare di un vandalo o di un gruppo di annoiati, ma non si esclude alcuna pista, compresa quella del dispetto.