I due trekker fanesi in Nepal stanno bene
Sollievo dopo i timori per 24 ore di silenzio

I due trekker fanesi in Nepal stanno bene Sollievo dopo i timori per 24 ore di silenzio
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Domenica 26 Aprile 2015, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 10:01
FANO - Stanno bene Pietro Marcucci e Gianluca Cantiani, i due trekker fanesi in Nepal.



I loro familiari a Fano e Jesi hanno vissuto più di 24 ore di apprensione e paura per la mancanza di ogni contatto dopo il terribile terremoto di magnitudo 7,9 che ha devastato sabato il Nepal.







“Eravamo molto preoccupati– racconta Monia Mazzarini, fidanzata di Marcucci che vive a Jesi – non riuscivamo a contattarli telefonicamente e anche nei vari siti Internet digitando il loro nome non si aveva nessuna notizia. Avevamo anche un numero verde da chiamare, la linea era libera ma non rispondeva mai nessuno”.







Sono state ore d’angoscia, alimentata dal bilancio elevatissimo delle vittime del sisma: 2.200 morti, di cui 18 causati da una valanga che si è abbattuta sul campo base di Kathmandu, ai piedi dell’Everest, dove era previsto che i due fanesi transitassero.



Loro notizie sono arrivate nella mattina di domenica, intorno alle 10, quando con una breve telefonata Pietro ha contattato la fidanzata. “Ci ho parlato solo 30 secondi perché le comunicazioni sono molto difficili e disturbate – racconta Monia – ma sono bastati per capire che stanno bene. Non si sono accorti di nulla, solo in mattinata hanno sentito dalla radio cosa era successo e non pensavano che qualcuno fosse in pensiero per loro. Abbiamo tirato un sospiro di sollievo”.



I due amici, Pietro, 48 anni gioielliere, e Gianluca 50 anni geometra comunale, erano partiti il 16 aprile scorso per un’escursione che avrebbe dovuto durare 20 giorni, secondo un percorso prestabilito, con partenza da Lukla per poi raggiungere la sommità del monte a 6.421 metri di altezza, per finire con un trekking sulla vetta. Un aereo li avrebbe poi prelevati il 20° giorno per riportarli al campo base.



Insieme ai fanesi c’è una guida esperta locale, con la quale più volte ha effettuato le scalate. Non è ancora chiaro a questo punto se i due amici, che avevano già lasciato il campo base dove sono morti diversi alpinisti, manterranno la data prestabilita per il rientro in Italia, il 10 maggio, oppure anticiperanno il rimpatrio.



Marcucci è conosciuto a Fano per essere il gestore insieme al padre Giorgio e al fratello Paolo di una gioielleria in piazza Venti Settembre, mentre Gianluca è dipendente del settore manutenzione e progettazione impianti tecnologici del Comune. La loro telefonata a casa ha rincuorato tantissimi parenti ed amici, che si dicono felici di aver avuto notizie positive e sono impazienti di riabbracciarli.
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