Il fanese aveva conosciuto tramite chat Alba, una donna di Tirana, e di lei si era innamorato quando era andato in Albania per approfondire la relazione coltivata fino allora, ogni giorno, via Skype.
Con quella donna Ivan Angelo Pegan aveva deciso di sposarsi. Perciò, al rientro dal primo viaggio in Albania, aveva preso una casa in affitto a Urbino: nelle sue intenzioni quella avrebbe dovuto essere la dimora dei novelli sposi.
Però ben presto il rapporto era cambiato, l'incantesimo si era rotto. "Non sappiamo di preciso cosa sia successo - racconta la sorella Barbara Pegan - ma all'improvviso Ivan ha cambiato atteggiamento verso quella donna, l'accusava di averlo preso in giro, diceva che lei faceva così anche con altri uomini e che era interessata solo ai suoi soldi".
Ivan Angelo Pegan nel giugno del 2013 aveva programmato un lungo soggiorno a Tirana. Invece di annullare il viaggio, Pegan era partito ugualmente, acquistando un biglietto di andata e ritorno per il traghetto da Ancona, che gli avrebbe permesso di stare in Albania, in un albergo, per una settimana. Era arrivato come previsto a Durazzo, poi aveva incontrato Alba in un bar di Tirana, dove era scoppiata una furiosa lite.
Le sue tracce, telefonate e prelievi bancomat, arrivano fino al 22 giugno, il giorno prima della data prevista per il rientro in Italia. Da allora Ivan Angelo Pegan è sparito nel nulla. Le ricerche, seguite alla denuncia dei familiari alla polizia italiana e a quella albanese, non sono approdate a nulla.
Il caso della sua scomparsa è arrivato in Parlamento attraverso un'interrogazione della deputata fanese Lara Ricciatti. Di lui si è occupato, nella puntata di mercoledì scorso, il programma tv "Chi l'ha visto".
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