I revisori censurano un rimborso spese
E il capogruppo del Pd minaccia querele

Cristian Fanesi mentre interviene alla conferenza Fare Turismo
Cristian Fanesi mentre interviene alla conferenza Fare Turismo
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Martedì 16 Dicembre 2014, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 16:19
FANO - Censurato dai revisori dei conti, il capogruppo consiliare del Pd, Cristian Fanesi, minaccia querele. In Municipio esplode la disfida dei francobolli per una richiesta di rimborso di 700 euro, relativa all'affrancatura di lettere, presentata da Fanesi.



Il rappresentante del Pd, reagendo con rara aggressività, ha inviato una formale diffida legale ai revisori dei conti per difendere la correttezza del proprio operato contro i rilievi espressi dal collegio nel controllo di legittimità sui cosiddetti costi della politica.



In replica alla nota dell'avvocato di Fanesi, che ha definito "fuorviante e denigratorio" il verbale dei revisori dei conti, lo stesso collegio sindacale ha protestato per l'"inaccettabile prevaricazione" delle proprie competenze e indipendenza e "i pesanti toni di veto e minaccia", chiedendo al sindaco il tempestivo invio di tutta la corrispondenza alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti.



In ogni caso Fanesi, per fugare ogni dubbio sulla propria integrità morale, secondo quanto il suo avvocato riferisce nel carteggio con i revisori dei conti, ha restituito il rimborso che il Comune gli aveva liquidato per metà della cifra, aderendo così alla richiesta del collegio che paventava in caso contrario un possibile danno erariale al Comune.



Il fatto si riferisce a una spesa attribuita all'organizzazione dell'evento Fare Turismo, che si svolse il 3 aprile scorso con un taglio elettorale in vista del voto amministrativo di maggio. Tra i relatori oltre a Fanesi c'erano il segretario comunale del Pd Marchegiani, l'assessore provinciale al turismo Minardi, il docente universitario di marketing Splendiani e il candidato sindaco socialista Seri, a cui furono affidate le conclusioni. Già il titolo dell'iniziativa, che veicolava le idee del Pd per il comparto turistico di Fano, era un'eco del nome della coalizione elettorale Fare Città.



I francobolli vennero acquistati nel 2013 e Fanesi ne chiese il rimborso all'amministrazione comunale a marzo 2014. Chiamato dai revisori dei conti a giustificare quell'istanza, il capogruppo del Pd mise per iscritto (il 22 aprile) che la spesa era stata sostenuta in vista di un'iniziativa già programmata e definita, ma rinviata nella fase attuativa per la necessità di coinvolgere gli operatori, che costituiva la verifica del lavoro amministrativo del gruppo consiliare del Pd. I francobolli servivano per spedire le lettere d'invito (mille alla tariffa di 0,70 euro a lettera).



A rafforzare il nesso con l'attività consiliare, Cristian Fanesi rilevò che sulla base dell'iniziativa Fare Turismo il gruppo Pd prima delle elezioni aveva presentato al Consiglio una mozione per l'abolizione della tassa di soggiorno (in seguito il Pd ha vinto le elezioni ma la tassa di soggiorno non l'ha abolita).



Sulla vicenda, che diventa un caso politico, il gruppo di Fano 5 Stelle, allargando la verifica dei revisori dei conti che non hanno considerato l'eventuale aspetto elettorale, ha presentato un'interpellanza al sindaco per chiedergli se sia stato violato il regolamento comunale che vieta l'uso dei fondi assegnati ai gruppi consiliari per finanziare, tra l'altro, competizioni elettorali e organi di partito.
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