False patenti nautiche, arrestati
due sottufficiali, uno in servizio a Pesaro

False patenti nautiche, arrestati due sottufficiali, uno in servizio a Pesaro
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 12:03
PESARO - Presta servizio a Pesaro uno dei due sottufficiali arrestati questa mattina a Rimini con l'accusa di aver falsificato patenti nautiche.



Dopo mesi di indagini, è stato scoperto l'inganno. Così questa mattina due sottufficiali della Capitaneria di porto di Rimini sono stati arrestati dai carabinieri su ordine del gip Sonia Pasini in seguito all’indagine coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani. Le accuse nei confronti dei due militari, uno in servizio a Rimini e uno a Pesaro, sono di falso ideologico e materiale "commesso mediante errore determinato da altri inganni". In sostanza per gli inquirenti i due militari avrebbero ingannevolmente attestato il superamento dei test orali e scritti per l’ottenimento della patente nautica. Entrambi sono in carcere.



Il giro era gestito da due sottufficiali della Capitaneria di Porto. In carcere, il primo maresciallo Claudio Stasi, 53 anni, originario di Brindisi in servizio alla Capitaneria di Rimini e Vincenzo Loiacono, 58 anni, brindisino anche lui, luogotenente in pensione da 8 mesi, prima in servizio alla Capitaneria di Pesaro.



Indagato a piede libero un terzo militare, un capo di seconda classe in servizio a Cervia. Indagate, inoltre, sempre a piede libero altre 9 persone, ossia 7 soggetti residenti nel Pesarese che hanno conseguito la patente nautica con i metodi fraudolenti messi in piedi dai due sottufficiali, il titolare di un'agenzia di pratiche nautiche di Bellaria e un residente a Savignano.



Tra i 7 indagati a Pesaro anche un facoltoso imprenditore che è arrivato a sborsare 13 mila euro per ottenere subito e senza fare l'esame la patente nautica. Per i carabinieri che, in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Rimini, hanno condotto oltre 2 anni di indagini, non c'era un vero e proprio prezzario stabilito ma chi voleva una patente nautica oltre le 12 miglia e aveva poca voglia di studiare ma buona disponibilità di denaro, poteva rivolgersi a «Mister 5», come veniva soprannominato Stasi, il militare che a Rimini si occupava proprio del servizio patenti.



Secondo gli inquirenti il giro andava avanti almeno dal 2006, ma è nel 2012 che parte l'inchiesta grazie alle dichiarazioni rese dall'allora presidente della Cooperativa Pescatori di Cattolica il quale, dovendo commutare il suo titolo di guida professionale in patente nautica da diporto, si era rivolto, tramite un amico, alla Capitaneria di Porto di Rimini.



Il maresciallo Stasi aveva, in un primo momento, tranquillizzato il pescatore che la pratica sarebbe stata evasa velocemente, poi invece aveva sollevato alcune perplessità legate a presunte irregolarità che avrebbe potuto comunque semplificare previo pagamento di 400 euro. Altre segnalazioni, alcune anonime, nel corso delle indagini hanno portato i carabinieri sulle tracce di un certo «Mister 5», dove il 5 stava per i soldi, 500 o 5000 euro, che il «Mister» chiedeva per evadere le pratiche nautiche e di un'agenzia compiacente.



Dopo aver setacciato decine e decine di documentazioni d'esame e patenti rilasciate in negli anni alla ricerca di anomalie che potessero corroborare i sospetti gli investigatori hanno scoperto che in un caso era stata rilasciata una patente ad un imprenditore pesarese nonostante i test d'esame presentassero ben 5 errori.



«È un caso parzialmente risolto - ha detto il sostituto procuratore Davide Ercolani, che ha coordinato le indagini - gli accertamenti proseguiranno perchè dobbiamo capire quante e quali patenti fasulle siano attualmente in circolazione».
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