Omicidio di Piobbico
Uxoricida preso a Mosca

Omicidio di Piobbico Uxoricida preso a Mosca
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Giovedì 16 Gennaio 2014, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 19:55
PESARO - finita la fuga di Nicolae Roset, 52 anni, il moldavo accusato dell'omicidio della moglie Svetlana, 47 anni, badante a Piobbico, un piccolo comune del Montefeltro da cui era scomparsa il 14 dicembre scorso.

Ricercato in tutta Europa, dove si presume che potesse contare sull'appoggio di alcuni parenti, l'uomo è stato catturato a Mosca dall'Interpol, in collaborazione con i carabinieri di Pesaro e con la polizia russa. È stato rintracciato dopo un "inseguimento" virtuale da parte degli investigatori che lo hanno rintracciato grazie ai segnali delle celle telefoniche.



L'uomo, che sarebbe stato aiutato nella fuga dai parenti più stretti, avrebbe tentato di negare la sua identità, ma inutilmente. Su di lui pende l'accusa di omicidio volontario premeditato.



Una morte orribile quella di Svetlana, gettata nel fiume Candigliano ancora viva dopo essere tramortita con un grosso peso o un bastone, legata e zavorrata con pezzi di cemento assicurati con cavi d'acciaio attorno al collo e alle gambe.

Così è stata ritrovata il giorno di Natale in una pozza d'acqua nei pressi del fiume, grazie alla testimonianza di un pensionato che aveva riferito di aver visto Roset lì vicino, in una data imprecisata ma comunque vicina a quella della scomparsa. Ma a indicare nel marito l'assassino c'erano altri indizi, come il ritrovamento di una chiave e di alcuni brandelli di stoffa tra la cenere del camino dell'appartamentino usato da Roset. Si era subito concretizzato il sospetto che avesse ucciso la moglie e ne avesse bruciato il giaccone, senza accorgersi della chiave (probabilmente quella della casa della coppia assistita dalla badante) rimasta in una tasca.



Svetlana era arrivata nelle Marche all'insaputa di Nicolae, che viveva a Bologna, perchè aveva paura dell'uomo, non nuovo - a detta delle amiche di lei - a atti di violenza. Lui però l'aveva trovata e a metà novembre si era trasferito a Piobbico.



La donna lavorava in casa della coppia 6 giorni a settimana, e il sabato accudiva il marito. Gli comprava cibo (le ultime immagini che la ritraggono sono quelle filmate da un sistema di sorveglianza di un supermercato alle 10:30 del 14 dicembre, mentre si trova insieme a Nicolae) e lo accompagnava a raccogliere legna per il camino. E proprio con questa scusa Roset avrebbe portato la donna nei boschi circostanti per poi ucciderla. I Roset hanno due figli, un maschio e una femmina, che vivono a Fermignano: erano stati loro a denunciare la scomparsa della madre.



Resta ancora da chiarire il movente del delitto: forse la gelosia, o perchè Svetlana si era stancata del marito e delle sue continue richieste di denaro. Ulteriori particolari della vicenda saranno rivelati domani dai carabinieri del comando provinciale di Pesaro, che hanno condotto le indagini.
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