Base jumper marchigiano
muore sul Monte Brento

Base jumper marchigiano muore sul Monte Brento
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Lunedì 8 Dicembre 2014, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 13:12
TRENTO - Un base jumper pesarese è morto stamani dopo un lancio dal monte Brento, in Trentino poco dopo le 9.



L'uomo, Leonardo Piatti, 39 anni, era considerato piuttosto esperto: praticava il base jumping da circa tre anni e aveva collezionato una trentina di lanci. Stamattina si era lanciato dal Becco dell'Aquila, la cima della montagna in località Dro, a circa 1.200 metri di quota.



In volo sembrava essersi accorto di essere troppo basso rispetto alla traiettoria normale, così quando è giunto in prossimità delle vie d'uscita di arrampicata delle "Placche Zebrate", a una quota di circa 400 metri, per evitare uno zoccolo della parete, ha aperto il paracadute, senza riuscire però a evitare l'impatto contro le rocce.



L'hanno visto alcune persone, che hanno chiamato subito il 118, che è accorso con il Soccorso alpino e i vigili del fuoco, ma non hanno potuto che constatare il decesso.



Il luogo è tra le mete preferite di appassionati della specialità da tutto il mondo, ma anche tragicamente noto per le vittime. Con questo decesso salgono infatti a dodici in poco più di dieci anni, di cui tre solo nel 2014.



Il base jumping - secondo Wikipedia - è uno sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto da varie superfici, rilievi naturali, edifici o ponti, e atterrare mediante un paracadute. Di recente, molti appassionati di questo sport estremo, hanno iniziato a utilizzare tute alari per motivi di sicurezza.



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