Fano, 7mila giocatori d'azzardo patologici
Ma quelli che si curano sono solo cento

Fano, 7mila giocatori d'azzardo patologici Ma quelli che si curano sono solo cento
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 15:11
FANO - Siamo tutti potenzialmente giocatori d'azzardo, quelli patologici camuffano il loro approccio compulsivo nelle abitudini del gioco di massa di cui lo Stato da diversi anni ha moltiplicato le occasioni. Sono 101 i malati cronici dell'azzardo legale di cui l'Area Vasta 1 si è fatta carico nel 2014 ma secondo le stime i giocatori compulsivi nella provincia di Pesaro Urbino sarebbero più di settemila.



I servizi dipendenze patologiche di Fano, Fossombrone, Urbino e Pesaro seguono giocatori - di tutte le fasce d'età sopra i vent'anni con una prevalenza (17,8%) del segmento da 45 a 49 anni - che hanno toccato il fondo, danneggiando le relazioni personali e familiari con la loro dipendenza da slot machine, scommesse e gratta e vinci al punto di compromettere la loro situazione economica fino a essere accompagnati dai familiari a un percorso di recupero.



Ma oltre questa schiera, che costituisce il 5,3% degli assistiti dal Dipartimento provinciale dipendenze patologiche, c'è una folla senza volto, che ha bisogno di reiterare in modo compulsivo il piacere e l'eccitamento del gioco d'azzardo, stimata nel 2% della popolazione. E tra quanti non vengono intercettati dai servizi di recupero dell'Area Vasta 1 ci sono anche i minorenni che praticano il gioco d'azzardo, stimati sul piano nazionale, nell'età da 9 a 17 anni, in 800 mila.



Quella dei giocatori patologici è una piaga sociale nascosta e in continua crescita, che devasta le relazioni sociali e la vita personale, privando progressivamente chi ne soffre del patrimonio, del lavoro e degli affetti. Lo Stato il maggior azionista del gioco d'azzardo. Negli ultimi vent'anni c'è stato uno sviluppo esponenziale dell'azzardo legale con la moltiplicazione delle estrazioni del lotto, delle lotterie istantanee e no, delle scommesse, delle sale slot, dei casinò online. I problemi seguono a ruota.



“E' una legge di mercato - osserva Pier Giovanni Mazzoli responsabile del servizio dipendente patologiche di Fano -, che registriamo anche nelle dipendenze da sostanze tossiche: quando le sostanze sono più facilmente accessibili e hanno prezzi più bassi il consumo conosce dei picchi. Così accade con il gioco d'azzardo”.



Contro lo Stato biscazziere, che incassa 8 miliardi all'anno su un giro d'affari di quasi 100, ma sopporta costi sociali superiori, sta crescendo un movimento di cittadinanza che chiede l'abolizione della pubblicità del gioco d'azzardo, l'eliminazione delle slot machine dai bar, la riduzione dei punti scommesse.



“Noi facciamo prevenzione del gioco patologico a scuola, nei centri sociali per anziani e con gli esercenti - spiega Giampiero Ricino, coordinatore del dipartimento dipendenze patologiche -. I casi che seguiamo sono solo la punta di un iceberg. Per quanto riguarda il fumo nocivo abbiamo visto una diminuzione solo quando esso è stato vietato nelle sale pubbliche, così per ridurre le dipendenze da gioco d'azzardo bisogna vietare il gioco”.
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