Tentano di uccidere due donne
Una è l'anziana nonna, arrestati

Tentano di uccidere due donne Una è l'anziana nonna, arrestati
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Mercoledì 25 Marzo 2015, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 14:12

SAN GIORGIO DI PESARO - Arrestati per aver tentato di uccidere una donna e la nonna di uno di loro.

La storia ha inizio quando una 57enne di Calcinelli di Saltara, dopo una serata trascorsa insieme ad alcune amiche in un locale di Montemaggiore al Metauro sale sulla sua autovettura, una Lancia Y, per ritornare a casa. Al primo incrocio si accorge di avere un’avaria ai freni.

Per puro caso in quel momento non transita nessun veicolo e riesce miracolosamente ad attraversarlo indenne. Superato lo spavento, ingrana la prima marcia ed a bassissima velocità fa rientro a casa. Nel frattempo si accoda una vettura che la segue per un tratto di strada. Giunta sotto la propria abitazione accosta e scendendo scorge gli occupanti dell’autovettura che la stava seguendo.

Si trattava di due ragazzi del posto Vincenzo Mancina, 22enne di Saltara e Luca Baci, 34enne di Orciano di Pesaro notati poco prima al locale dove aveva trascorso la serata. La signora conosce Luca Baci anche per via delle continue e pressanti avances rivolte a una sua giovanissima amica. I due si mostrano preoccupati per quanto accaduto.

La presenza dei due uomini inizialmente lascia indifferente la donna. Si rivolge a un meccanico che ispezionando i tubi in gomma del sistema frenante, si accorge che sono stati recisi in modo netto tale da escludere una rottura accidentale.

A quel punto, impaurita e timorosa per la sua incolumità la donna decide di rivolgersi ai carabinieri di San Giorgio di Pesaro a cui racconta l’accaduto.

Durante la stesura della denuncia la donna riferisce di non aver mai avuto nessun tipo di problema.

Il Comandante della Stazione l’aiuta a ricostruire gli eventi.

Emerge la presenza anomala sul luogo dei fatti di Vincenzo Mancani e di Luca Baci, persone con le quali mai ha avuto motivi di contrasto. Tuttavia in passato aveva avvallato alcune piccole bugie raccontate dalla giovanissima amica, oggetto del desiderio di Baci, in quanto la compagna non voleva avere una relazione con l’uomo.

LE INDAGINI

I carabinieri dopo aver sentito la donna hanno avviato un’attività preliminare sui sospettati. Ma il passaggio chiave avviene quando il comandante dei carabinieri di Saltara, racconta una strana vicenda accadutagli nei giorni precedenti.

I due uomini in questione erano andati in caserma per segnalare una donna che frequentava un locale a Montemaggiore al Metauro e che al termine della serata saliva su una Lancia Y completamente ubriaca.

Dall’analisi delle intercettazioni telefoniche ed ambientali si è subito avuto la conferma di quello che appariva essere il movente che avrebbe spinto i due a compiere il sabotaggio del veicolo della donna. Eliminandola, di fatto, sarebbe venuto meno quello che secondo loro era l’ostacolo che si frapponeva al soddisfacimento dei desideri di Baci.

Emergono altresì dettagli sullo strumento utilizzato per tagliare i tubi dei freni: un paio di forbici da giardinaggio, i timori per le indagini in atto, i propositi di fuggire all’estero e, in ultimo, la volontà di eliminare definitivamente la 57enne.

Nel corso delle attività di intercettazione, non bastassero i gravissimi fatti appurati e gli allarmanti propositi emersi, si apriva uno scenario criminale ben più grave e sconcertante che vedeva sempre protagonisti Vincenzo Mancani e Luca Baci.

I due stavano infatti pianificando l’uccisione della nonna 80enne del Mancani, il mandante e Baci l’esecutore materiale. Il movente: incassare l'eredità della nonna che vive con il marito 81enne in gravissime condizioni fisiche e la mamma. Infatti i nonni di Mancani sono intestatari di diverse proprietà immobiliari quali case e terreni.

Non ultimo l’abitazione nella quale la famiglia di Vincenzo risiede è di proprietà per i due terzi della mamma, mentre l’altro terzo è gravato dal diritto reale di godimento dell’usufrutto, proprio a favore della nonna. Tale vincolo è stato voluto dalla donna proprio per evitare che la figlia dissipasse l’intero patrimonio vendendolo.

Con l’omicidio della nonna e le limitate aspettative di vita del nonno, la famiglia di Vincenzo avrebbe potuto agevolmente ereditare l’intero patrimonio in assenza di altri pretendenti.

Le attività tecniche registrano i sopralluoghi di Baci appostato difronte all’abitazione, su di una ferrovia in disuso, avrebbe dovuto aggredire l’anziana signora ed ucciderla con un pesante martello da cantiere. Mancani con l'aiuto del padre che è un autotrasportatore, per allontanare i sospetti da se, aveva programmato di mettere in atto l’omicidio della nonna nei giorni in cui era fuori regione per motivi di lavoro.

Ma l'esecutore al momento di passare all’azione inizia ad inventare scuse. La prima sera, sebbene avesse rassicurato l’amico di essere difronte alla casa della nonna, in realtà dal letto di casa riferiva di aver dovuto desistere per la presenza massiccia di carabinieri.

Al secondo tentativo, riferirà di essere stato fermato dai carabinieri i quali avevano sottoposto a fermo la sua autovettura per tre giorni. Aldilà delle scuse, la presenza dei carabinieri si era fatta effettivamente più assidua e la nonna controllata a vista notte e giorno temendo per la sua incolumità.

All’ennesimo controllo dei carabinieri Baci confessava all’amico di avere timore a portare a termine l’omicidio a causa della pressione subita e il mandante molto serenamente affermava di aver già contattato una persona di Ancona che per 500 euro avrebbe ucciso la nonna.

Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuta nell’abitazione di Baci la mazzetta da adoperare per compiere l’omicidio e le forbici utilizzate per recidere i tubi dei freni. Contemporaneamente nel portafoglio di Mancani è stato rinvenuto un assegno già compilato per l’importo di 1.500 euro ed intestato a Baci. Verosimilmente era il compenso per l’esecuzione dell’omicidio. Sicuramente Baci non avrebbe mai potuto incassarlo in quanto l’assegno era rubato.

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