Pesaro, anziana a digiuno per tre giorni
Il figlio: "Sistema Marche Nord carente"

Pesaro, anziana a digiuno per tre giorni Il figlio: "Sistema Marche Nord carente"
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Lunedì 23 Novembre 2015, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 20:38
PESARO - Mentre si continua a discutere di ospedale unico, il sistema ospedaliero di Marche Nord evidenzia un preoccupante calo di efficienza a causa di risorse limitate.
L'ultimo disagio segnalato riguarda un'anziana paziente di Fano ricoverata in emergenza al San Salvatore per la frattura di un femore e tenuta inutilmente a digiuno per tre giorni prima che si riuscisse a riservarle un posto in sala operatoria.


“Mia madre ha 88 anni e soffre di un disagio mentale che rende particolarmente difficile la sua permanenza in ospedale - afferma Maurizio Vizzini, che l'assiste -. Lunedì scorso, nel pomeriggio, è caduta in casa a Fano, il personale del 118, constatato che aveva subito una frattura, l'ha portata direttamente al Pronto soccorso del San Salvatore, dove c'è Ortopedia.

"Ricoverandola - continua il figlio -, mi hanno detto che c'erano 7 pazienti in più rispetto ai posti letto del reparto, perciò mia madre è stata parcheggiata in Urologia, insieme a pazienti di altri reparti, fino a giovedì. Comunque, l'hanno preparata per la sala operatoria di martedì, tenendola a digiuno dal mattino al pomeriggio inoltrato, quando ci hanno informati che a causa di altre urgenze l'intervento slittava al giorno seguente. La stessa cosa è accaduta mercoledì. La sera un medico è venuto a scusarsi dicendo che c'erano stati casi più gravi da trattare. Giovedì il disagio si è ripetuto. L'intervento chirurgico è stato eseguito solamente venerdì, quattro giorno dopo".

"Anche questa secondo me è malasanità - afferma Maurizio Vizzini -. In ospedale, tra l'altro, ho trovato la Carta dei servizi che richiama la Carta europea dei malati in cui si riconosce il diritto al rispetto del tempo dei pazienti. So che il personale qui fa del suo meglio, lo vedo correre dal mattino alla sera.
Ma carente è l'organizzazione, evidentemente l'organico e la dotazione della sala operatoria e dei posti letto sono insufficienti per il bacino di Pesaro e Fano. Senza contare i rischi in più che si corrono se il personale è sotto stress. Cinque anni fa mia madre era stata operata all'anca al Santa Croce di Fano e tutto era stato fatto senza perdite di tempo. Qui sento dire che per farsi operare rapidamente occorre andare a Cattolica, dove fanno tutto in quattro e quattr'otto”.

Eppure la priorità da cinque anni è il sito del nuovo ospedale, un'opera per la quale non ci sono finanziamenti pubblici, di cui lo stesso presidente Ceriscioli ha detto di non aver trovato in Regione alcun elaborato, quindi non un programma di integrazione con le altre strutture e i servizi del territorio e non un piano finanziario sulla convenienza dell'opera e la sua sostenibilità economica. Per realizzare l'ospedale unico, la Regione dovrebbe ricorrere alla finanza di progetto o al contratto di disponibilità, che altrove si sono rivelate formule capestro per i pesanti canoni pluridecennali che comportano a carico dell'ente pubblico.
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