Nessuna certezza sul cadavere ritrovato
Per identificarlo servono indagini tecniche

Nessuna certezza sul cadavere ritrovato Per identificarlo servono indagini tecniche
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Domenica 24 Maggio 2015, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 18:08
FANO - Non ci sono certezze sull'identità del cadavere i cui resti sono stati rinvenuti sabato mattina sulla spiaggia di Fano. L'esame esterno eseguito nella giornata di sabato dal medico legale incaricato dalla procura della Repubblica non ha consentito di fare progressi nell'identificazione.



I resti sono talmente compromessi che non si è potuto stabilire con certezza, oltre all'età, neanche il genere della vittima. Si presume che si tratti di un uomo solamente per alcuni brandelli di biancheria intima rimasti attaccati al corpo.



Spetta ora al pubblico ministero Valeria Cigliola valutare l'opportunità di affidare l'incarico per un'autopsia, che indaghi per quanto possibile la causa della morte, e per l'esame del Dna, che permetta di accertare innanzitutto il sesso della vittima. I dati così acquisiti potranno essere incrociati con quelli delle persone scomparse in mare negli ultimi tempi.



Il rinvenimento sabato è avvenuto poco prima delle 10 durante i lavori di ripascimento dell'arenile, nel tratto compreso tra Fosso Sejore e lo stabilimento Bagni 5. La presenza sulla spiaggia di quello che era il tronco di un corpo e a prima vista sembrava il tronco di un albero ha suscitato sgomento e allarme. Immediata la segnalazione al 113 e di conseguenza alla Capitaneria di porto, che hanno inviato sul posto il proprio personale per il recupero dei resti e l'esecuzione dei primi rilievi scientifici. Sono intervenuti anche i militari dell'esercito che partecipano all'operazione “Strade sicure” a presidiare il luogo del rinvenimento (nella foto).



Il cadavere, probabilmente mutilato dai pesci, presenta vistosi segni lasciati dal tempo e dal mare. Secondo il primo esame, la morte risalirebbe a mesi fa. Il corpo è stato portato sul litorale fanese dalle correnti marine e l'ipotesi che lo spiaggiamento sia avvenuto con la mareggiata della notte tra venerdì e sabato resta quella più accreditata. Sulla sabbia, infatti, i resti del cadavere dopo la rimozione hanno lasciato un'impronta leggera.



In attesa di riscontri scientifici indicativi, ha un mero rilievo statistico la constatazione che mancano all'appello tre persone scomparse nel tratto medio dell'Adriatico nel dicembre scorso. Il pescatore di Gabicce Mare Giuseppe Franchini, 46 anni, il primo dicembre fece perdere le sue tracce al largo di Cattolica (la barca su ritrovata due giorni dopo nelle acque antistanti Ancona) e il 28 dicembre quattro marittimi turchi furono dispersi nell'affondamento della motonave Gokbel, dopo una collisione all'ingresso del porto di Ravenna: due di essi ancora non sono stati ritrovati.



Per certe caratteristiche dei resti rinvenuti a Fosso Sejore, le autorità marittime escludono che essi possano appartenere alla donna di 84 anni scomparsa dalla sua abitazione del Lido di Fano nel febbraio scorso.

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