Rotary Marche Campus
Un aiuto per i disabili

Rotary Marche Campus Un aiuto per i disabili
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Lunedì 2 Giugno 2014, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 13:34
ANCONA - Difficile vivere la fragilit con il sorriso, ancora pi difficile portare aiuto concreto a tutte quelle famiglie che affrontano quotidianamente situazioni di grave difficolt. Eppure tutto questo accade al “Rotary Marche Campus disabili” che anche quest’anno è tornato ad affiancare chi ne ha più bisogno. Si è svolta nei giorni scorsi, infatti, la collaudata iniziativa, ormai alla sua decima edizione, che ben sintetizza la missione del Club.



Al “Nuovo Natural Village” di Porto Potenza Picena viene offerta la possibilità ad un centinaio di ospiti e ai loro accompagnatori di usufruire di una settimana di vacanza. “Trascorrere a stretto contatto – spiega Valerio Borzacchini, Presidente della Conferenza dei Presidenti dei Rotary Club delle Marche - ogni momento della giornata, con naturalezza e spontaneità, ma soprattutto con affetto ed amicizia: la grande forza del nostro Campus risiede proprio in questi ingredienti semplici, ma essenziali”.



Un’opportunità questa inconsueta e gratificante per provare a dimenticare, per un po’, le traversie affrontate quotidianamente; un’idea frutto della sensibilità, convinzione e solidarietà di alcuni soci marchigiani del Rotary. Stare tutti insieme al mare o in piscina, condividere i pasti, i giochi del pomeriggio, poi prepararsi per lo spettacolo del Campus tra costumi, prove e sane risate.



Un’occasione speciale nella quale sono proprio loro, i disabili, gli unici protagonisti: cantano, ballano e offrono momenti di intensa commozione. Il 2014 rappresenta, dunque, la sintesi di un percorso fatto di grande partecipazione sia da parte delle famiglie che degli operatori, nonché dei volontari rotariani e degli amici del club che scelgono di passare insieme una settimana di vacanza indimenticabile.



Ragazzi che da anni non pronunciavano una parola hanno iniziato a farlo, altri che non sapevano muoversi hanno iniziato a danzare, altri ancora, all’apparenza irrimediabilmente chiusi in loro stessi, hanno cominciato ad aprirsi. “Ė questa la nostra vera soddisfazione – dice infine Borzacchini – quello che ci ripaga di tutti gli sforzi perché noi qui mettiamo in gioco noi stessi. Ci basta una carezza, un abbraccio dei nostri ragazzi per continuare a credere che questo progetto debba andare avanti”.



Il Campus, avviato nel 2005, oggi rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per tutti i partecipanti che, tornando a casa al termine della settimana, conservano il ricordo di sette giorni unici, pieni di straordinaria umanità. Su tutto l’augurio di poterli rivivere ancora.
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