Marina Magistrelli: "Con lui
il Codice etico del Pd"

Mattarella con Laura Boldrini, presidente marchigiana della Camera
Mattarella con Laura Boldrini, presidente marchigiana della Camera
di Alessandra Camilletti
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Domenica 1 Febbraio 2015, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 05:24
ANCONA - Circola senza sosta la frase di Ciriaco De Mita: “In confronto a Sergio Mattarella, Arnaldo Forlani era un movimentista”. Arnaldo Forlani risponde dalla sua casa di Roma, che alterna a Pesaro. “Sergio Mattarella è una scelta valida, che ha meritato il più largo consenso, non solo parlamentare, nel Paese. È persona seria, assolutamente meritevole di stima e considerazione”, dice l’ex segretario nazionale della Dc. Le radici democristiane sono profonde e radicate in Mattarella, dall’Azione Cattolica attraverso la Dc, dal Partito popolare alla Margherita.







De Mita ne fu lo sponsor politico all’interno della Dc degli anni Ottanta. Lo ricorda bene Marcello Bedeschi, direttore dell’Anci, notissimo esponente del mondo cattolico. Nel capoluogo marchigiano il nuovo Capo dello Stato venne sicuramente una volta, nel 1973. “Ero amico di Pier Santi e lo conobbi tramite lui. Pier Santi venne ad Ancona con Aldo Moro, per un incontro. Sergio venne ad Ancona una volta, per un convegno che organizzammo come Istituto Maritain, con il professor Alfredo Trifogli sindaco. Si parlava del rapporto tra i cattolici e la Costituzione. Era più riservato, dedito alla carriera universitaria. Dopo la morte del fratello - e tra loro erano molto legati -, fu De Mita a spingere Sergio alla politica. Un legame con Ancona e le Marche lo aveva attraverso Leopoldo Elia, che considerava un maestro. Persona riservatissima, ma molto affabile. Ci si ragiona benissimo e non mette soggezione”.

Ci ha collaborato agli albori del Pd Marina Magistrelli, anconetana, già senatrice. “Ho lavorato gomito a gomito con lui alla stesura del Codice etico del Pd, anche con Giovanni Bachelet. Mattarella è un uomo con le idee chiare, impostato”, dice. Giorgio Girelli, pesarese, già presidente del gruppo Dc in Regione, ha incontrato Mattarella appena un mesetto fa: “Ci siamo visti alla Corte Costituzionale per un confronto su questioni tecnico-giuridiche. Lui sempre con il suo solito garbo e la sua competenza. Ci siamo conosciuti quando la Dc era attiva. Vivissimo compiacimento”.

Renato Galeazzi, già sindaco di Ancona e già deputato, lo ricorda in aula. “Stava abbastanza vicino ai miei banchi - dice -. Riservato, corretto, di poche parole ma pesate bene. Diverso dal solito parlamentare super protagonista. Persona affidabile e seria. Renzi ha fatto un capolavoro politico”. E proprio su questo si sofferma Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vice presidente dell’Assemblea nazionale del Pd: “Un capolavoro politico di Renzi e un motivo di orgoglio per tutto il Pd, che finalmente si è presentato unito dopo la figuraccia del 2013. Mattarella è un grande italiano con una storia limpida e autorevole. Sarà garante della Costituzione e presidente di tutti gli italiani”.

Plaude anche il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli: “Opinione ottima. Persona di assoluta affidabilità costituzionale, con grande senso delle istituzioni. Ha la schiena dritta e per questo mi piace. Complimenti a Renzi”. Conosce personalmente il neo Presidente, dai tempi del Ppi, Mario Cavallaro, maceratese già senatore e oggi presidente del Consiglio nazionale della giustizia tributaria. “Lo inviterò subito per il 19 febbraio alla seduta inaugurale dell’anno giudiziario tributario, anche se magari non potrà venire - dice -. È uomo di pochissime parole, acutissimo, di grandissima intelligenza e sensibilità. L’ho sempre considerato uno dei leader cattolici democratici e non è uomo con lo sguardo rivolto al passato. Siamo amici personali, mi riempie di gioia e di onore. Con Renzi giovane e dinamico e lui serio e riflessivo, una bella coppia al governo del Paese”.

Fabrizio Cesetti, oggi presidente della Provincia di Fermo, è stato parlamentare dal ’92 al 2001. “L’ho incontrato e conosciuto, anche se lui non si ricorderà di me - si concede una battuta -. L’ho anche votato, votando la fiducia all’allora governo D’Alema. Una personalità di assoluta garanzia e spessore. Compensa l’irruenza del premier”.

Ricorda precisi incontri Pietro Colonnella, ascolano già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio a Regioni ed enti locali con Prodi. “Nel 2006 era entrato in funzione il Porcellum e ne parlammo più volte. Gli dissi che sarebbe stato rimpianto il suo Mattarellum e a distanza di nove anni si è verificato esattamente questo”, dice. Un ultimo contatto proprio ieri. “Gli ho mandato un messaggino di auguri sul telefonino”.
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